È dal 1946 che la città di Locarno ospita uno dei Festival di cinema più importanti, e lo fa con occhio attento alle nuove tendenze, scoprendo spesso nuovi talenti. La storia lo dimostra: l’importanza di autori dal calibro di Claude Chabrol, Stanley Kubrick o Gus Van Sant – per citarne solo qualcuno – è stata riconosciuta per la prima volta in occasione di questo Festival.
Accanto all’attenzione per i registi del futuro rimane sempre uno sguardo al passato, infatti, ogni anno, i film restaurati dalla Cineteca Svizzera vengono proposti al grande pubblico, per far scoprire i capolavori del passato. Ma la caratteristica che rende l’evento unico al mondo è, di certo, la partecipazione popolare. Molte delle pellicole in concorso vengono da sempre proiettate nella Piazza Grande di Locarno, trasformata, per l’occasione, in una delle sale cinematografiche più grandi del mondo, capace di accogliere fino a 8.000 spettatori.
Il 22 giugno, presso l’Ambasciata di Svizzera a Roma, si è tenuto l’annuale ricevimento per dare un’anticipazione di quello che accadrà a Locarno dal 4 al 14 agosto. In questa occasione, il nuovo direttore artistico Olivier Père ha annunciato i primi due film in concorso: “Pietro” del regista italiano Daniele Gaglianone, e “L.A. Zombie” del canadese Bruce LaBruce.
Il vincitore del Concorso Internazionale, oltre al prestigioso Pardo d’Oro, porterà a casa 90 mila franchi svizzeri. Ma verranno assegnati anche altri premi a seconda delle sezioni, che sono: Concorso Cineasti del presente – rivolto ai giovani registi emergenti di tutto il mondo – Concorso Pardi di domani – dedicato al cortometraggio – e Open Doors, per i film provenienti da paesi il cui cinema è in via di sviluppo. Per concludere, saranno presentati anche una serie di film fuori concorso, scelti direttamente dalla giuria, e una retrospettiva dedicata al regista di origine tedesca Ernst Lubitsch. La giuria di quest’anno, presieduta dal regista Eric Khoo (Singapore), è così composta: l’attrice Golshifteh Farahani (Iran), l’attore Melvil Poupaud (Francia) ed i registi Lionel Baier (Svizzera) e Joshua Safdie (Stati Uniti).
