“Un’estate al mare” cantava Giuni Russo negli anni ’80…e se invece l’estate fosse in montagna? Aria fresca, prati in fiore, passeggiate, cime assolate, attività all’aria aperta e l’immancabile cucina gourmet d’alta quota. Tra i grandi hotel e le strutture di lusso che popolano le nostre montagne si sta diffondendo la nuova tendenza di pranzi e cene vaganti, ovvero menu di alta cucina usufruibili in diversi modi e in diverse location. Il soggiorno al 14 Suite Villa Berghofer di Redagno, località del Sud Tirol situata ai margini del Parco Naturale Monte Corno (1.556 m. s.l.m.), include l’opportunità di gustare ricette tipiche altoatesine in differenti scenari, a partire dalla tipica stube in stile gotico. Qui il tempo si è fermato al 1450 a ben vedere dalla porta d’ingresso così piccola che è necessario chinarsi per entrare e dal legno, elemento predominante, insieme alle stoffe tirolesi, degli interni.
Nella baita Berghofer, situata a un’ora di cammino dall’Hotel, tra il Corno Nero e il Corno Bianco, si diffonde invece l’invitante profumo della polenta nel paiolo, cavallo di battaglia della cuoca Isolde. I più romantici, oltre al ristorante tradizionale con arredi in legno di cimolo, possono usufruire di una casetta su palafitta, al largo della laguna veneta con vista sul campanile di San Marco, per un pic-nic a base di pietanze locali e prosecco. D’obbligo dopo mangiato la visita alla Città dei sospiri.
Sono quattro gli ambienti destinati agli ospiti dell’Hotel Bellevue – di fronte il Parco Nazionale Gran Paradiso di Cogne (Valle D’Aosta) – per assaggiare degustazioni di formaggi e menu a base di erbe e fiori di montagna: il ristorante panoramico dell’Hotel con il belvedere sul Gran Paradiso, il Bar à Fromage con l’antica casera per i formaggi alpini, la Brasserie du Bon Bec sulla piazza del paese (a 100 metri dall’albergo) e il Petit Restaurant, solo 4 tavoli un ambiente raccolto e circondato da dipinti originali dell’800.
Nella mondana Madonna di Campiglio (Pinzolo Val Rendena) è un nome Paolo Cappuccio, chef di origine napoletana del Biohotel Hermitage, autore di una cucina contaminata che unisce i sapori altoatesini con quelli mediterranei. Per gustare le sue creazioni – tortelli con agrumi, gamberi rossi rosolati con fiori di zucca e il controfiletto di cervo al Cabernet – si può scegliere la stube in legno costruita nei primi del 900, la terrazza panoramica Hermitage sulle Dolomiti o la Baita Santa Maria (a 300 metri dal Biohotel) per una cena fra pochi intimi.
Indirizzi utili
14 Suite Berghofer
www.berghofer.it
Biohotel Hermitage
www.biohotelhermitage.it
Hotel Bellevue
www.hotelbellevue.it