Se una ciliegia tira l’altra, che dire della Mela con il morso? Un po’ megalomane, molto bulimica, la Apple di Mr. Jobs non fa in tempo a digerire le abbuffate (in termini di vendite) di iPad, che già presenta la nuova tentazione di stagione: iPhone 4, il melafonino di quarta generazione.
Curiosità e attesa sono già mature, grazie ad una storiella che sa tanto di strategia marketing: un dipendente Apple, unico essere al mondo in possesso dell’inedito gioiello, che fa? Lo dimentica in un pub californiano. La Mela avvelenata, poco dopo, diventerà dolcissima, moltiplicata in tanti esemplari, pronti ad invadere i negozi Usa dal 24 giugno prossimo. In Italia, invece, la nuova Mela sarà matura a luglio.
Dalla discordia alla delizia, iPhone 4 è il frutto della passione di cui si sa soprattutto che “Siamo entrati nell’era del post-computer”, come affermato Mr. Jobs in conferenza stampa da San Francisco. Ma come, non era un telefonino? Quello è dato per scontato.
Infatti, le funzioni di iPhone 4 sono talmente tante, che è meglio parlare prima del suo design: perché è “la generazione successiva” dei predecessori? Prima di tutto, nelle misure ultraslim e ultralight: 9.3 mm di spessore, per una sezione di acciaio satinato, con case in nero o bianco, molto glamour e un peso del 24% inferiore a iPhone 3GS. Ovvero 137 grammi.
Un device tanto minimal nella forma quanto gigante nelle prestazioni. Infatti, iPhone 4, ha, come sempre, buona memoria (16 o 32 Giga), ma, rispetto agli “ex” melafonino, ha vista e udito eccezionali: fotocamera frontale da 5 megapixel e posteriore con flash LED, doppio microfono, sezione in acciaio che funge da antenna potenziata per GPS, bluetooth, Wi-Fi, UMTS e GPRS. Altro? Certo: display ad alta risoluzione, batteria al litio di maggiore durata e addirittura un’anima eco, per l’assenza di materiali tossici, come PVC, arsenico e mercurio, alimentazione che soddisfa gli standard di efficienza energetica e packaging riciclato.
Tra produzione e riproduzione video, tv, lettura e editing testi, navigazione web, fotografia, orientamento, gioco, ascolto di musica e quant’altro offra l’App Store, c’è da fare indigestione: in più, incredibile ma vero, nell’era del era del post-computer, si può persino telefonare.