I giornali continuano a sottolineare a titoli cubitali come il suo album d’esordio, “Lights” abbia spodestato in cima alle classifiche britanniche niente meno che la regina del pop burlesque Lady Gaga. Eppure a guardarla, Ellie Goulding sembra tutto fuorché una rockstar. Biondina, viso pulito e sorridente, da “ragazza della porta accanto”, verrebbe da dire, Ellie è ancora poco conosciuta in Italia, ma in Gran Bretagna i suoi pezzi spopolano alla radio, e il suo recente concerto alla Wembley Arena ha richiamato una gran folla di fan adoranti.
Ventitré anni, nata in un piccolo paesino dell’Herefordshire, nelle campagne tra l’Inghilterra e il Galles, Ellie sembra avere ben chiari in mente i suoi obiettivi, e spazza via qualsiasi paragone con altre star del panorama musicale britannico – prima fra tutte con Amy Whinehouse: “Ci sono persone che si buttano via, che credono ancora al motto live fast die young (vivi velocemente, muori giovane) – commenta durante un’intervista al Corriere – “Non lo capisco. Io voglio scrivere musica, cantare e suonare su un palco da qui all’eternità”.
Una vita iper – salutista (solo mega insalatone e zero carboidrati nella sua dieta, jogging tutte le mattine e tanta palestra) per combattere una forma strisciante di ipocondria, Ellie Gouldin perde in parte l’aria tranquilla una volta sul palcoscenico: qui, davanti al suo pubblico, sfodera una voce un po’ infantile ma al tempo stesso graffiante e spigolosa, perfetta per i suoi pezzi. I critici che l’hanno premiata di recente con due prestigiosi riconoscimenti in Gran Bretagna, il premio della critica ai Brit Awards 2010 e il BBC Sound 2010, definiscono il suo un pop “folktronico”, in cui sonorità tradizionali e folk – il primo genere musicale con cui Ellie si è cimentata da compositrice – sono reinterpretate con sapienti innesti di musica elettronica.
In attesa di esibirsi sul prestigioso palcoscenico del Festival di Glastonbury il 25 giugno, Ellie Goulding arriverà in Italia il 19 giugno, per il festival “Ferrara sotto le stelle”: il suo concerto aprirà l’esibizione della band Babyshambles e del suo controverso leader, Pete Doherty, anima irrequieta e incarnazione perfetta del motto “sesso, droga & rock’n’roll”. Un’ironia della sorte, considerando le manie salutiste della biondina neo – regina delle classifiche britanniche, ma sicuramente un’ottima occasione per farsi conoscere anche in Italia dai tanti fan del tenebroso Pete.