Il mamba nero è uno dei serpenti più velenosi del mondo. Con il suo veleno può uccidere un essere umano in pochi istanti. E’ anche uno spirito saggio e severo, e quando sceglie di proteggere qualcuno, lo fa per davvero, nonostante tutto. Ambaro lo sa: quando adagiata all’ombra di un’acacia, sfinita da chilometri di marcia, un mamba nero le striscia lentamente sul pancione, lei non si muove, lo guarda immobile puntare il suo muso saggio al centro del ventre e andare via, in silenzio.
In quel momento Ambaro affida allo spirito benevolo del mamba nero il figlio che partorirà di a poco, che tutti chiameranno Jama, ma per la madre sarà Goode, che in somalo significa appunto mamba nero. I primi anni di vita di Jama però non saranno facili: il padre, Guure seguirà il suo sogno di eterno bambino abbandonando la moglie e il figlio per lavorare al servizio dei ferengi, gli stranieri, in Sudan.
Ambaro decide di abbandonare la Somalia, di emigrare ad Aden con il figlio, attratta dai racconti di ricchezze e opportunità. La vita sarà dura per lei e, in fin di vita, non avrà altro da lasciare al figlio che un amuleto con dentro centocinquantasei rupie, un piccolo tesoro che Jama userà per farsi strada nel mondo.
Inizia l’epica avventura del piccolo ragazzo mamba, che sceglie di tornare ad Hargeisa, in Somalia, per inseguire il fantasma di suo padre. Senza paura, Jama attraverserà terre inospitali, percorrerà a piedi i deserti somali, l’asfissiante caldo di Gibuti, l’Eritrea sottomessa al giogo coloniale italiano, l’Ogaden nelle pericolose terre d’Abissinia, il Medio Oriente, e ancora le navi che dall’Africa partono per solcare i mari del mondo. Con lui un talismano, il ricordo della madre, quello più sfumato di un padre che sfugge lasciando nella sua mente solo melodie confuse, e un amore a cui tornare, il centro pulsante di un mondo attraversato da eventi più grandi di lui.
Di Africa si parla tanto in questo periodo, finalmente non solo attraverso gli stereotipi delle piaghe che la affliggono: i lettori italiani apprezzeranno questo splendido romanzo della scrittrice somala Nadifa Mohamed, e non solo per la magia della sua storia e le atmosfere che rievoca con una lingua maestosa e intima al tempo stesso. “Mamba Boy” parla di Africa, di Somalia, Eritrea, Gibuti, ma parla anche della nostra storia di italiani che in quelle terre lontane abbiamo sognato di costruire un impero coloniale infliggendo atroci sofferenze ai popoli che vi abitavano da millenni. Un capitolo della nostra storia troppo spesso rimosso, che sarebbe necessario recuperare per poter evitare i drammi del passato.
Autore: Nadifa Mohamed
Titolo: Mamba Boy
Editore: Neri Pozza
Pagine: 286
Prezzo: € 16,50