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Uno dei luoghi simbolo della Berlino è certamente l’aeroporto di Tempelhof. Situato nel cuore della città “isola” (all’incirca tra il quartiere di Kreuzberg e quello di Schoeneberg), era suo unico scalo civile e teatro del famoso Ponte Aereo. Nel giugno del 1948, agli albori della Guerra Fredda, l’Unione Sovietica bloccò gli accessi ai tre settori della città controllati da americani, inglesi e francesi, impedendo ogni tipo di rifornimento che dagli stati occidentali giungevano costantemente a Berlino.
Il 25 giugno iniziò un enorme ponte aereo che durò un totale di 462 giorni e che coinvolse quasi 300.000 voli, rifornendo gli abitanti di più di 2 milioni di tonnellate di cibo, oltre al carbone per i riscaldamenti ed ai medicinali. Fu una pubblica umiliazione quella subita dai sovietici e una grandissima vittoria morale per gli occidentali, soprattutto per la gente di Berlino Ovest che da allora non si sentì mai abbandonata.
Questo luogo rimase per 40 anni nella memoria collettiva di una intera città, come un saldo appiglio in una situazione sempre in bilico. Ma ora tutto è passato. Oggi Berlino è una città europea con la voglia di innovare e la pretesa di anticipare i tempi, innalzando sempre di più la qualità della vita di chi ci abita.
La decisione di dismettere l’aeroporto di Tempelhof è del 2004 (la stessa sorte toccherà anche a quello di Tegel che lascerà posto a Schoenefeld), ma solo il 30 ottobre 2008 avvenne la sua definitiva chiusura. Da quel momento Tempelhof è stato utilizzato per ospitare numerosi eventi. I più importanti dei quali le sfilate di moda della famosa fiera Bread and Butter in luglio e il Berlin Festival Concert in agosto.
Nel week end dell’ 8/9 maggio 2010 l’aeroporto è stato definitivamente aperto al pubblico come parco urbano, col nome di Tempelhofer Feld. Oltre duecento mila berlinesi hanno assistito alle cerimonie di apertura, utilizzando l’immensa superficie di più di 300 ettari con attività ricreative come il ciclismo, il pattinaggio, il baseball o il kiting.
Tra il 2010 e il 2017 oltre 60 milioni di euro verranno spesi per lo sviluppo di questo parco, processo in parte già iniziato con il bando di un concorso di idee destinato a designer e architetti, da cui sono usciti interessanti spunti e qualche provocazione, come l’idea dell’architetto Jakob Tigges di “riempire” il vuoto dell’ex aeroporto con una montagna di circa 1000 metri di altezza, stravolgendo così l’intero panorama urbano della capitale tedesca. Tra progetti utopistici e corse in bicicletta sta cambiando uno dei luoghi simbolo di Berlino, segno di una città per la quale la memoria è il primo passo verso il futuro.