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“Parliamos itagnolo” artisti a confronto

Dal 10 al 14 Maggio presso la Reale Accademia di Spagna di Roma mostre, eventi e dibattiti che mettono al centro dell’attenzione l’arte contemporanea elettronica e i percorsi artistici tra Italia e Spagna

Opera di Eva e Franco Mattes

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Convivialità è la parola d’ordine di “Parliamos itagnolo”, eccentrica iniziativa di cinque giorni che si svolgerà a partire dal prossimo dieci maggio presso le eleganti sale della Reale Accademia di Spagna di Roma. Il curatore spagnolo Nilo Casares ha organizzato una cinque giorni che apre le porte della Reale Accademia di Spagna alle nuove forme e ai nuovi modi di intendere le arti visive.

L’intento è quello di cercare un incontro tra la più recente arte spagnola ed il suo corrispettivo  italiano. Esperienze artistiche che inscritte nel solco della storia dell’arte contemporanea ne escono però fuori a causa delle loro caratteristiche dirompenti e fuori dagli schemi. Gli artisti invitati parteciperanno mettendo in mostra le loro opere, prendendo parte alle tavole rotonde e conducendo workshop.

Per la Spagna partecipano il gruppo Escoitar.org che con gli altri artisti spagnoli Enrike Hurtado e Joan Leandre condurrà un seminario che avrà luogo dal Lunedì al Mercoledì per concludersi Giovedì con la performance sonora di Escoitar.org. Gruppo che si occupa del suono come meccanismo di controllo sociale,  il duo registrerà i suoni di Fontana di Trevi a Roma per poi trasmetterli attraverso una rete di emittenti radio locali. Enrike Hurtado, musicista e programmatore si esibirà utilizzando un software da lui realizzato, Joan Leandre che si occupa invece di videogiochi, a conclusione del suo seminario, metterà in mostra le alterazioni ai videogiochi compiute durante il laboratorio.

Tre sono anche i rappresentanti italiani dell’arte contemporanea ed elettronica. Il duo Eva e Franco Mattes che esporrà le opere che sta realizzando nell’ambito dell’esperienza in Second Life dove ripercorrono le tappe della body art degli anni settanta. Gazira Babeli, misteriosa artista italiana nota solo attraverso il suo avatar virtuale di Second Life mette in mostra un film prodotto sempre in Second Life nel 2007 “Gaz of the desert” che strizza l’occhio a “Simón del desierto” di Luis Buñuel.

Infine, Luigi Pagliarini, artista e scienziato, costruirà una stanza completamente meccanica per ragionare attorno alle leggi dell’intelligenza artificiale e del suo confine con l’intelligenza naturale. Ragionamenti che troveranno ampio spazio di discussione all’interno del Dibattito dal titolo“Asole e risvolti” sulla Net Art previsto nel pomeriggio di Giovedi’ 18 Maggio.

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