E’ uscito venerdì 2 aprile il nuovo album di Erykah Badu “New Amerykah Part Two: Return of Ankh”, disco che segue a due anni di distanza “New Amerykah Part One: 4th World War”. Dovrebbero essere l’uno il continuo dell’altro, ma nei fatti i due album non potrebbero essere più diversi: cerebrale, elettronico, spigoloso il primo, emozionale, acustico e morbido questo nuovo CD, che ospita come singolo “Window Seat”.
Questo brano sta già facendo il giro del mondo a causa, o per fortuna, del video shock in cui la cantante appare completamente nuda per le strade di Dallas. Secondo la legge del puritano Texas questo reato comporterebbe una multa di 2000 dollari e fino a 180 giorni di prigione.
La soul-singer texana durante le riprese si è spogliata davanti alle cineprese, sino a rimanere nuda, camminando per la famosa via in cui si consumò uno dei più celebri omicidi della storia americana: l’assassinio di JFK. Senza vergogna alcuna, alla presenza di passanti la nuda e bella Erykah conclude il video fingendo di venire uccisa anche lei da un assassino misterioso. Ad aggravare la situazione già di per sè scandalosa, si aggiunge il fatto che la troupe girava senza permessi e nessuna delle persone riprese è una comparsa stipendiata: tutti i passanti erano ignari di quello che stava accadendo intorno a loro. Ad assistere allo streep improvvisato si sono ritrovati anche dei bambini, il che rende la pubblica nudità ancora più scandalosa, specialmente in uno stato proibizionista come il Texas.
Nei giorni scorsi la polizia aveva dichiarato che non c’era stata nessuna denuncia a carico della cantante, ma sembra che una testimone abbia deciso di presentarsi alla polizia e sporgere denuncia alla buoncostume. La polizia di Dallas ha deciso quindi di accusare Erykah Badu di comportamento indecoroso, condannandola a pagare una multa di 500 dollari, graziandola quantomeno dalla prigione.
La cantante ha commentato tramite Twitter “…Divertente questa cosa, la nudità è niente. Sono da sempre stata nuda nelle mie parole, azioni e opere. Quello è il vero punto vulnerabile…”