Bella, brava, musulmana. Questo trinomio ha segnato la carriera della tennista indiana Sania Mirza sin dalle prime apparizioni su un palcoscenico internazionale, nel 2003. E’ la tennista indiana più brava di tutti i tempi, avendo raggiunto il ventisettesimo posto nella classifica mondiale di singolare e il diciottesimo in quella di doppio, ed è stata anche la prima donna indiana a partecipare ai tornei del Grande Slam, nel 2005, fermata solo dalla potenza di Serena Williams.
Eppure nel suo paese ogni sua apparizione ormai da alcuni anni è al centro di feroci polemiche tra chi la adora e chi invece la addita come corruttrice dei costumi. Nel primo gruppo troviamo giovani e giovanissime che la seguono come un modello, riviste di sport e di costume che se la contendono per le loro copertine, l’establishment di Bollywood che la idolatra come una star per la sua bellezza. Nel secondo gruppo invece si annidano ulema e musulmani integralisti che detestano i suoi pantaloncini e i suoi gonnellini, e che hanno lanciato contro di lei una fatwa dopo l’altra, per le sue dichiarazioni sul sesso prima del matrimonio, per l’abbigliamento succinto, per aver girato uno spot nei pressi di una moschea, per essere stata sorpresa dai fotografi durante un match con un tricolore indiano casualmente afflosciato accanto ai suoi piedi.
Una vita difficile, quella di questa giovane tennista che in più di un’occasione si è dichiarata fervente musulmana, e che cerca da anni di destreggiarsi per non offendere nessuno, senza però rinunciare alla sua femminilità e alla sua passione per uno sport che l’accompagna da piccolissima. E’ di questi giorni infine una notizia che la pone ancora una volta al centro di polemiche e minacce: ad aprile sposerà il suo fidanzato, il campione di cricket Shoaib Malik, anche lui musulmano, ma di nazionalità pakistana. Una storia d’amore contestata e complicata dai difficilissimi rapporti tra i due giganti del subcontinente indiano, divisi da una rivalità storica che ha causato e continua a causare tragedie fatte di attentati, assassini mirati, minacce di usare gli arsenali atomici.
Mirza e Shoaib hanno deciso di sfidare il destino di ostilità a cui li condannano i loro paesi, che li adorano per i loro successi sportivi ma faticano ad accettare una storia d’amore che travalichi le frontiere. Il matrimonio sarà celebrato due volte, in India e in Pakistan, per non offendere nessuno, e la coppia, con ogni probabilità, andrà a vivere a Dubai. A chi in patria le contesta che avrebbe potuto scegliere un marito indiano, Mirza risponde di essere al settimo cielo per la sua storia d’amore, di avere la famiglia dalla sua parte e di voler scacciare con forza ogni nube che potrebbe offuscare il giorno più bello della sua vita. Una storia, quella dei due sportivi, che potrebbe riflettere la trama di uno dei kolossal prodotti a Bollywood, pieni di amori impossibili e tragici.