Addirittura settantacinque sono gli artisti che esporranno dall’11 al 13 Marzo presso gli spazi della galleria Spaziottagoni di Roma. “MACRO opere in catalogo” è il titolo della mostra curata da Giuseppe Salerno che scrive: “Benché vaste superfici e ampi volumi abbiano i connotati per avvolgerci fisicamente e quindi le potenzialità per coinvolgerci in modo più complessivo, di per sé le misure poco hanno a che vedere con la grandezza dell’arte ed ancor meno con la sua “visibilità””.
Questa una delle ragioni per la scelta espositiva di “MACRO opere in catalogo”. Le opere dei settantacinque artisti sono infatti tutte grandi non più di cinque centimetri per cinque. Le opere sono esposte con la dignità ed il respiro che si riconosce a lavori di grandi dimensioni, sono il contributo degli artisti al dibattito sulla visibilità dell’arte. Una visibilità che si è voluta rendere in catalogo attraverso la riproduzione ingrandita delle opere stesse.
Variegate sono le esperienze da cui vengono le decine di artisti coinvolti, c’e’ chi si occupa di pittura da oltre 45 anni, come l’architetto Enrico Abenavoli che vive e lavora a Calcata. Chi si occupa di poesia e di giochi identitari come Tomaso Binga che fin dal 1970 ha assunto in arte un nome maschile giocando sull’ironia e lo spiazzamento e mettendo allo scoperto il privilegio maschile nel campo dell’arte. E chi come Thomas Bugno si occupa di musica, composizioni e installazioni sonore e che proprio in questi giorni partecipa ad un’altra collettiva romana.
Tutti gli artisti coinvolti in “MACRO opere in catalogo” si confrontano in questo caso con l’immagine e con la qualità del dettaglio e del microcosmo.
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