Otto-diciassette. Nove e trenta-diciotto e trenta. Dalle dieci in poi. A volte fino alle venti. Si spera mai dopo le ventidue. Manca mezz’ora. Sono passate appena due ore…
In ufficio si danno i numeri, soprattutto quando l’orario di lavoro è lungo, quando c’è tanto (o poco, a seconda dei punti di vista) da fare, oppure se il clima tra colleghi non è al massimo. Le ore scorrono inesorabili, ma a volte il tempo sembra dilatato, non passare mai. Si guarda l’orologio e sembra fermo, il quadrante tondo con i numeri dall’uno al dodici è là, le lancette sottili sulla parete, una più lunga l’altra più corta, noioso anche quello.
A volte, per non accorgersi del tempo che passa, in realtà, basta poco, due le soluzioni: smettere di guardare le lancette ogni minuto, oppure guardarle tantissimo, ma su orologi così belli che lo scorrere del tempo è l’ultima cosa che sembrano indicare, da non accorgersene nemmeno. Ma lo fanno benissimo.
Vivaci ed eleganti, semplici ed efficaci, gli orologi da parete in alluminio verniciato e movimento al quarzo Time Square di Nava Design non potrebbero essere più quadrati di così, ma allo stesso tempo anticonformisti e ironici, perfetti in ufficio. Disegnati da Dario Serio sono Buongiorno, che con i suoi grandi “7 con asterisco” bianchi su sfondo verde brillante, augura “buongiorno” a tutti coloro che lo guarderanno, alle 7, oppure no; JetLag, che, con i numeri bianchi alla rinfusa nella parte più bassa del quadrante color petrolio e lancette rosse, ironizza sul senso di smarrimento di chi lo guarda, sicuro di “non vedere l’ora di uscire di lì”. Di Denis Guidone, invece, è l’orologio da scrivania Ora (Il)legale, dal design molto particolare: doppia base realizzata sul supporto/quadrante, in legno laccato bianco o nero, che con geniale semplicità, passa dall’ora legale a quella solare con un gesto. In più, questo particolare orologio ha una sola lancetta che segna, contemporaneamente, ore e minuti.
Negli uffici, invece, dove l’esigenza di tenere d’occhio diversi fusi orari non va di pari passo solo con la voglia di evasione, allora servono più quadranti. Souvenir di md_Lab Alberto Sala per Progetti Srl sembra un orologio fatto a pezzi, ma in realtà si tratta di sei listelli in legno con lancette, indipendenti tra loro (e con movimento al quarzo a batteria) che si possono comporre a proprio gusto. La sensazione dello spezzettamento è dato dai nomi delle città cui l’ora si riferisce, lasciati a metà e in bianco brillante (come le lancette), che solo si intuiscono grazie al contrasto con lo sfondo nero di ogni singolo orologio.
Quando invece, si vuole giocare un po’con lo scorrere delle ore, grazie a Two Timer Clock, design di Sam Hecht per Estabilished & Sons orologio tondo da parete la cui silhouette deformata nella parte inferiore sinistra, accoglie, in una sorta di angolo extra, un ulteriore orologio più piccolo ed indipendente, per un conto alla rovescia o tenere d’occhio un fuso orario diverso. In due misure (30 o 60 cm), tre colori (rosso, nero, bianco) e materiali semplici e duraturi come vetro, alluminio e plastica ABS.
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