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Indossare un abito di Roberto Cavalli è come fare un safari virtuali: animalier, stampe di foglie e fiori, pellame di ogni sorta vengono sovrapposti, mescolati, reinterpretati in uno stile vivace e barocco, riconoscibile anche dai profani. Ama la giungla lo stilista, la ama a tal punto da portarne un pezzo nella sua villa in Toscana, con un piccolo zoo composto da una scimmia e, fino a qualche tempo fa, da un cucciolo di tigre che girava indisturbato nel suo atelier.
Un’arte, quella di comporre sul tessuto come se fosse una tela, ereditata da suo nonno Giuseppe Rossi, pittore macchiaiolo le cui opere sono esposte al museo degli Uffizi di Firenze. La famiglia riveste un ruolo fondamentale nella sua vita, da trent’anni è sposato con Eva Duringer che lo affianca anche nel lavoro e non è raro vedere nel parterre delle sue sfilate figli e nipoti pronti ad applaudire le sue creazioni.
Una vita divisa tra gli affetti e la mondanità. Celebri i suoi party stracolmi di vip e di super modelle. Negli anni ha vestito star come Jennifer Lopez e Sharon Stone , tra le testimonial per le sue campagne Kate Moss, che ha definito senza remore, in un’intervista a “Le Iene”, la più antipatica modella con la quale abbia mai lavorato.
Una genuinità tutta toscana, che gli permette di stare tra le attrici hollywoodiane semplicemente vestito con una t-shirt, con il sigaro in bocca e gli occhiali da sole. Non ha bisogno di apparire perchè, come nel mondo della natura, a prevalere non sono gli animali più vistosi ma i più forti, che hanno l’intelligenza di mimetizzarsi per venire allo scoperto al momento giusto. Quel momento è la sua sfilata.
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Roberto Cavalli, welcome to the jungle!
Lo stilista italiano riesce a conciliare i party hollywoodiani con la vita di famiglia. Il segreto? La sua genuinità toscana.
LaPresse
