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Amatissimo dalle star, secondo stilista ad apparire sulla prestigiosa copertina del “Time”, dopo il successo di American Gigolo in cui aveva vestito il fascinoso Richard Gere, definito dalla stessa rivista uno dei cento nomi più influenti del Novecento, Giorgio Armani ha conquistato a pieno diritto il titolo di Re.
Uno stile inconfondibile, dettato dalla sobrietà perché, secondo le sue parole, “eleganza non vuol dire essere notati, ma essere ricordati”. Qualcuno sarà stato sorpreso dalla notizia che lo stilista vestirà Lady Gaga, la cantante nota per i look eccessivi e stravaganti, ma lui la definisce un fenomeno di moda. Non è la prima volta che Armani fa un’incursione in terre straniere: dal 2007, infatti, firma le divise dei giocatori del Chelsea, conquistando così anche il mondo dello sport.
Quando sente che il suo regno è minacciato da una sovrana straniera per proclama il suo dissenso al quotidiano “La Repubblica” : “non si possono concentrare quarantacinque sfilate nel venerdì-sabato-domenica perché lo gradirebbe la signora Anna Wintour.” Invitando poi il mondo della moda a fare una riflessione sull’importanza effettiva delle sfilate oggigiorno, dato che le collezioni in passerella sono già state acquistate dai buyer, ma saranno nei negozi dieci mesi dopo. Una provocazione che il fashion system permette solo a chi detiene il potere.
E a chi gli chiede quando lascerà la guida della sua maison, risponde che ancora non è il momento, ma sta formando dei degni successori. Solo un re può decidere come e quando abdicare.
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