Quelli che scrivono il pin del bancomat sulla tessera stessa; quelli che mettono la freccia a sinistra e poi girano a destra; quelli che vanno allo stadio bramosi di sfide all’ultimo sangue sì, ma sugli spalti; quelli convinti che parlare a voce alta ad uno straniero che non conosce l’italiano, serva a farsi capire meglio; oppure quelli che per cambiare lampadina, si arrampicano su uno sgabello appoggiato ad una sedia che sta sopra un tavolo…
Cosa hanno in comune tutte queste tipologie di persone? Semplicemente e grottescamente somigliano tanto a Francesco Mandelli-NonPiùGiovane e Fabrizio Biggio, “I Soliti Idioti” di MTV!
I rocamboleschi e mattacchioni volti noti, nonché conduttori in tandem di molte trasmissioni di successo del canale televisivo musicale (uno su tutti MTV Mad ), sono infatti tornati insieme per farci sbellicare dalle risate nella trasmissione I Soliti Idioti, in onda, appunto, su MTV, ogni giovedì alle 22.
Si tratta infatti di una sketch comedy ad episodi, le cui anteprime sono tutte sul sito della trasmissione, in cui si racconta un ritratto agrodolce dell’Italia e degli italiani visti attraverso la lente di ingrandimento di archetipi e stereotipi. Un programma in cui ridere degli altri, magari credendo di essere immuni all’idiozia che ci contraddistingue un po’ tutti, più o meno spesso ed in misure diverse. L’invito è chiaro: abbia il coraggio di farsi avanti colui o colei che non si sia mai comportato da perfetto idiota!
Nei Soliti Idioti si raccontano nevrosi, tic, usi e costumi delle cosiddette “persone comuni”, con piglio dissacrante ed irriverente, proprio come in una commedia di costume, letteralmente. Biggi e Nongio, eclettici “conduttori”, infatti, di volta in volta recitano parti en travesti che rappresentano la macchietta italiana.
Attenzione, però, non c’è alcuna volontà di critica, né tantomeno giudizi o sentenze, piuttosto una sorta di autoritratto fornito della giusta dose di autocritica, per ridere di noi stessi, dei nostri malcostumi della quotidianità.
E’ il “bello perché vario”, il filo rosso che lega tutti gli episodi de I Soliti Idioti, che siamo tutti noi, soprattutto perché crediamo lo sia il vicino di casa, il collega di ufficio, la star o il vip, il politico, il vigilie urbano o la cassiera del supermarket. In poche parole, varia e colorata umanità, in un ritratto di delirante splendore, cui ognuno di noi e parte integrante.
Per capire il tono politicamente scorretto de I Soliti Idioti, basta curiosare sui titoli dati agli episodi (in tutto, 16 puntate): ci sono “I morti di sonno”, “Sono subito da Lei – La postina”, “Il nichilista”, “Gli sbroccati”, “La ministra”, “Il rinnovamento della chiesa”, “L’amante del primario”. Il resto è tutto da ridere!
Nel gran calderone di presunti comici, veri comici, inconsapevoli comici, trasmissioni tragicamente comiche e cronaca grottesca (che ahinoi, spesso diventa comicità) della nostra tv, I Soliti Idioti diventa uno show liberatorio, grazie a cui rompere regolarità ed uniformità della vita, almeno televisiva.
Perché a fare le macchiette in quella reale, ci pensiamo già noi.
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