Quale nome più adatto di Morgan Freeman per raccontare la storia dell’Apartheid? Nel suo ultimo film “Invictus”, Clint Eastwood affida al grande attore americano l’interpretazione di Nelson Mandela, il primo presidente nero del Sudafrica liberamente eletto dopo la fine del regime di segregazione razziale e Premio Nobel per la Pace nel 1993.
Tratto dal romanzo “Ama il tuo nemico” di John Carlin, la pellicola descrive la battaglia di Mandela per portare alla vittoria del campionato del mondo di rugby gli Springboks, squadra nazionale simbolo del predominio bianco in Sudafrica.
Letteralmente “antilopi”, gli Springboks, sono una squadra formata da una maggioranza di atleti bianchi, con un solo giocatore nero. Mandela decide di puntare proprio su di loro, nel tentativo di riconciliare il suo paese intorno ad un rinnovato spirito di identità nazionale. Una storia che racconta il potere salvifico dello sport, come elemento di coesione nell’ambito del razzismo dilagante che ha martoriato il Sudafrica per quasi mezzo secolo.
La storia è ambientata nel 1995, anno in cui per la prima volta dopo la caduta del regime dell’Apartheid, agli Springboks è permesso partecipare ad eventi internazionali. La determinazione di Mandela si deve però scontrare con la realtà dei fatti: purtroppo gli Springboks, reduci da numerose sconfitte, sono una squadra poco organizzata che, sulla carta, non ha alcuna possibilità di arrivare oltre i quarti di finale. Mandela però non si arrende e convoca il teutonico capitano della squadra Francois Pienaar, interpretato di un Matt Damon pompato per l’occasione, chiedendogli di compiere un miracolo per la pace nel paese.
Dal latino “Invincibile”, il titolo è ispirato al breve poema di William Ernest Henley, un testo che Mandela ha letto in galera durante i 27 lunghi anni di prigionia e che ha in seguito recitato a memoria nei suoi discorsi pubblici, con l’obiettivo di esortare il popolo ad affrontare con forza le avversità della vita.
Se non si conoscesse il dramma della storia del Sudafrica, il film potrebbe anche apparire buonista; al contrario, il regista americano cerca di conciliare i sentimenti opposti che derivano da una profonda lacerazione nazionale, unita ad un desiderio di rivalsa sulla storia.
Dopo essersi aggiudicato due candidature nel corso dell’ultima edizione dei Golden Globe californiani, il film non è riuscito a portare a casa nessun riconoscimento ufficiale; tuttavia la pellicola è ancora in lizza per la prossima edizione degli Oscar, dove Morgan Freeman e Matt Damon sono in corsa rispettivamente per il premio come miglior attore protagonista e non protagonista.
Invictus arriverà nelle sale italiane a partire dal prossimo venerdi 26 febbraio. In attesa che venga giudicato dall’autorevole giuria degli Academy Awards, non facciamocelo sfuggire al cinema.
Leggi anche:
Long walk to freedom: capire Capetown
Naomi e Mandela
10 anni 10 voci