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I ristoranti extra-lusso del mondo

Sono sempre più numerosi gli stilisti che decidono di “firmare” ristoranti di gran lusso in giro per il mondo. Da Dubai a New York, ecco gli indirizzi dove il cibo va in passerella.

BamBu Restaurant  Koh Samui Thailandia
©BamBu Restaurant

Possono essere stilisti, modelle, ma anche attori. Il business della ristorazione attira sempre più vip che decidono di investire parte dei loro patrimoni in ristoranti in giro per il mondo. Locali curati nei minimi dettagli, menù raffinati e originali, prezzi ovviamente all’altezza e la speranza che il nome di fama attiri clienti e curiosi.

Design natura e piacere della vita. Con questo slogan si presenta al suo pubblico il Just Cavalli Cafè, con due sedi a Milano, in Viale Camoens e in Via della Spiga (www.justcavallicafe.com). L’arredamento è eclettico come lo stilista che lo ha firmato: divani leopardati, arredi moderni, pavimenti in tek, che fanno da scenario per una  cucina originale che propone soprattutto ottime carni argentine. Dolce & Gabbana, invece, hanno aperto a Legnano in via Castello, il disco pub Post Garage. Niente di sobrio: 1200 mq di specchi, divani, tessuti animalier e ovviamente musica: hip hop, longe, house e revival.

Anche gli attori e i cantanti si sono negli anni avvicinati con alterni successi al mondo della ristorazione, Britney Spears con il suo “Nyla”, al 41 di East Street a New York. Robert De Niro partecipa dalla fine degli anni ’80 a un piccolo impero di ristoranti, i TriBeCa.

Negli ultimi anni, Jennifer Lopez ha aperto “Madre”, un ristorante cubano a Pasadena (897 Granite Drive), California; Don Johnson ha col socio Cheech Marin “Ana Mandara” (www.anamandara.com) un ristorante vietnamita a San Francisco; e Cameron Diaz è proprietaria del “Bambu” (www.bamburestaurants.com) un "Pan-Asian Restaurant" a Miami Beach. E la lista potrebbe essere lunghissima.

Ma è lo stilista Giorgio Armani a farla decisamente da padrone. Ha iniziato con una ristorante dalla concezione e filosofia innovative: l’Armani/Nobu,(www.armaninobu.it). Un locale di circa 250mq articolato su due piani arredati in perfetto “stile Armani”. Uno stile sobrio con prevalenza di legno chiaro, colori grigio-blu e un sottofondo di selezionata musica lounge. Qui si mangia giapponese: sashimi, sushi e  tempura, anche se c’è la possibilità di una più tradizionale cucina mediterranea.

Ma lo stilista non si è limitato alla gastronomia e, il prossimo 18 marzo, verrà inaugurato l’Armani Hotel Dubai (www.armanihotels.com), il primo hotel che nasce dalla collaborazione tra lo stilista ed Emaar Properties, l’hotel  sarà solo il primo di una serie di  hotel, resort e residenze progettati dallo stilista e che saranno  aperti in tutto il mondo: Milano, Marrakech, Marassi in Egitto, e poi ancora New York, Tokyo, Shanghai e Londra.

Ma in giro per il mondo ci si può imbattere anche nei Bulgari Resort (www.bulgarihotels.com) dove ogni dettaglio fa rima con lusso o nel K-Club di Krizia nei Caraibi: l’home page del sito (www.kclubbarbuda.com) internet promette che il paradiso è lì e, in effetti, vedendo qualche foto, lo slogan non è molto lontano dalla verità.  

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