Circa quattro settimane prima del 25 Dicembre, in Germania, come in Italia, si comincia a festeggiare l’Avvento. Questo periodo che una volta segnava i giorni di digiuno prenatalizio, ora segna le quattro domeniche di festa prima della nascita del Santo Bambino.
Per ognuna di queste domeniche si aggiungerà una candela da accendere sulla tradizionale ghirlanda che raccoglie nel suo cerchio i pochi caldi colori del freddo inverno nordeuropeo. Come un orologio settimanale questa decorazione soleva ricordare l’approssimarsi del Santo Natale. Un’altra tradizione protestante che scandisce il tempo tra il 1° ed il 24° giorno di Dicembre è l’Advent Kalendar. Pensato per i più piccoli, questo gioco/strumento serviva a far crescere l’attesa per l’importante evento religioso, ma allo stesso tempo per smorzare pian piano l’eccitazione dei più ansiosi. Consiste in una serie di contenitori di svariate forme e grandezze che nascondono ventiquattro piccoli regali, spesso dolcetti e cioccolatini, scoperti di giorno in giorno fino al 25.
Il periodo prenatalizio è anche il tempo dei biscotti. Backen, backen, backen… In tutte le case, anche dei più giovani, si infornano (in tedesco appunto backen) infinite forme di dolci ma soprattutto biscotti. Quelli tipici del Natale sono i Lebkuchen ed il Baumkuchen. I primi, detti biscotti della vita, possono avere le forme preferite di chi li prepara, a volte rappresentano figure umane oppure stelle. Ad una base di miele e farina va aggiunto l’ingrediente che ne definirà il gusto: nocciole, pinoli, mandorle, così come cannella ed altre spezie profumate.
Il Baumkuche (letteralmente il “dolce ad albero”), chiamato così per la particolare struttura oblunga, è più difficile da preparare in casa. La sua pasta ricorda quella dei Pfannkuchen (frittelle di farina o pancake), sistemata a strati sottili attorno ad un lungo spiedo, viene poi grigliata come fosse al girarrosto e spesso ricoperta alla fine da cioccolato fuso. Una vera libidine.
La Notte Santa, cioè la sera del 24 Dicembre, è il momento in cui la maggior parte dei tedeschi festeggia con una cena dedicata all’Evento. Alcuni mangiano in maniera frugale con pane e formaggio, insalata di patate e null’altro di cucinato che un bratwurst (salciccia in padella). Molti altri non aspettano il 25, e per tradizione cucinano le specialità questo giorno stesso.
Nella tradizione tedesca, l’hauptteller (la portata principe) è rappresentata dalla Martinsgans. Questo delizioso arrosto d’oca imbottito di castagne, mele e cipolle necessita diverse ore di cottura durante le quali il cuoco non potrà distrarsi causa la delicatezza di queste prelibate carni. Accompagnamenti tipici sono il cavolo rosso ed i Klöße (grossi gnocchi di patate). Un’alternativa è per molti il pesce, probabilmente legato ad una tradizione cristiana ancora più antica. Le Weinhnachtskarpfen (le carpe di Natale) fanno parte di storie che ricordano addirittura allevamenti di pesci nei chiostri durante il Medioevo.
Si comincia con una zuppa (nella classica cucina tedesca non può mancare) che di solito dipende dalle verdure di stagione o dalla carne che si sta cucinando. Si finisce invece con i dolci, similmente alla abitudini italiane. Oltre ai vari biscotti che invadono le tavole imbandite, la tradizione vuole che il Christstollen sia tagliato durante queste feste. Questo grosso pandolce infornato e spolverato di zucchero a velo ha un sapore che ricorda i nostri panettoni, ma il suo impasto prevede almeno tre settimane di riposo in luogo fresco.
Come in Italia, insomma, anche in Germania non c’è speranza durante le feste per chi vuole perdere qualche chilo. “Dall’anno prossimo, dieta ferrea!” è anche qui il proposito per i più ottimisti.
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