Proprio così, oramai in lungo e largo per il Globo, Desperate Housewives e Dr. House, sono non solo serie tv di culto, seguitissime fin dagli esordi, ma anche veri e propri casi di studio culturali e sociali.
Infatti, a spulciare in web e magazines a caccia di informazioni sul “fenomeno House”, c’è da farsi girare la testa. Cifre che spiazzano, notizie che lasciano a bocca aperta. Dopo l’arrivo del dottor Gregory House (Hugh Laurie), molto è cambiato, almeno in tv. Con il suo stile di medico controverso e uomo caleidoscopico, ha scatenato dibattiti persino su temi “alti”, come la riflessione filosofica, etica e religiosa relativa alla medicina e alla deontologia medica, nonché disquisizioni, saggi e articoli sullo spessore letterario del protagonista, depositario di numerosi modelli della letteratura classica e di genere. Innumerevoli le trasmissioni e i talk show dedicati, le citazioni all’interno di altre serie tv o produzioni cinematografiche, le imitazioni e le parodie. Incalcolabili, se si pensa che “Dr.House-Medical Division” è una serie che ottiene un ascolto globale oltre gli 80 milioni di telespettatori.
Dal punto di vista commerciale, i numeri non scendono, tutt’altro. Nei siti di e-commerce, spopolano le t-shirt con gli “housismi”, le famose citazioni sarcastiche e umoristiche del cinico diagnosta che, fuor di metafora medica, sono valide per cogliere la filosofia implicita al fenomeno House. Il merchandising, ovviamente, tocca anche settori più tecnologici. Oltre a cofanetti, edizioni limitate, extra, contenuti speciali e maratone dedicate ci sono anche il videogioco per cellulare, della spagnola Exelweiss, e quello per Pc della Legacy Interactive, in accordo di licenza con Universal Pictures Digital Platforms Group.
Infine, quello tra Dr. House e i suoi fan è vero amore, tanto che si sono sviluppati ulteriori movimenti di pensiero di natura “internettiana”: il fandom (fan+kingdom, all’incirca “mondo degli appassionati”), cultura popolare e comunitaria basata sulla condivisione d’interesse per un fenomeno culturale, e lo shipping (da relationship, relazione) ovvero il fantasticare, con grande coinvolgimento emotivo, sulle possibili relazioni sentimentali tra i diversi personaggi. Per farsene un’idea, basta un click qui.
Altro fenomeno che, almeno a livello mediatico ha superato se stesso è Desperate Housewives. Susan (Teri Hatcher), Lynette (Felicity Huffman), Bree (Marcia Cross) e Gaby-Gabrielle (Eva Longoria Parker), rappresentano quattro generi di donna e quattro stili differenti, che, ai livelli di comunicazione, marketing e merchandising attira tutte le donne (e gli uomini) che con esse abbiano a che fare. Ecco che, per esempio, la tedesca LR Health & Beauty lancia la linea di profumi DH in quattro fragranze ispirate dalle protagoniste della serie, ma non mancano nemmeno linee di abbigliamento e gioielli griffati o ancora le bambole in edizione limitata, prodotte da Madame Alexander Doll Company, che in passato ha “confezionato” anche Scarlett O’Hara, Elisabetta II, Heidi e Judy Garland.
Qualcuno a comprarle ci sarà, tenuto conto che DH va in onda in 153 paesi del mondo, con eventi che dimostrano l’indiscutibile successo della serie. Per esempio il debutto su Channel 5 a Singapore ha ottenuto l’ascolto più alto per una serie straniera, in Norvegia la prima puntata, trasmessa nel 2005, ha ottenuto il 42% di share (cifre da Mondiali di calcio!), mentre in America Latina, una maratona di 6 ore, trasmessa dalla Sony Entertainment ha vinto ogni competizione in materia.