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La tv in strisce

Quanto e come la tv dedica spazio al fumetto? Breve panoramica, tra molti “Sob” e qualche “Gulp”, sulla televisione che parla di fumetti.

Fumetti in tv
LaPresse

Fumetto e tv non sembrano avere natura affine, per nulla. Il primo ha una fortissima componente artigianale (carta, matita, talento e fantasia i suoi ingredienti) ed è caratterizzato da immagini che vivono di una (solo visiva) staticità, mentre la tv sembra proprio l’esatto contrario: nata da tecnologie rivoluzionarie, tutt’ora scatola magica piena di suoni e immagini in movimento. Eppure sulla staticità della tv e la dinamicità del fumetto, ce ne sarebbe da dire!

Insomma, sembrerebbe proprio che l’audiovisivo non riesca a parlare in “gulp”, anche se, senza dubbio, i cartoni animati anche per definizione sono la traduzione più fedele delle strisce. Allora, senza scomodare supereroi con i volti di Hollywood o serie tv un po’ kitsch in cui si inseriva la grafica per visualizzare il “crash” di un vetro infranto durante una rissa, come stanno, oggi, i fumetti in tv?
Iniziamo prima di tutto dal passato, perché anche il fumetto in tv parte da lì. Dal 1972, su quello che allora era il Secondo Canale Rai, venne lanciato un esperimento di sole 14 puntate che, ispirandosi al “Carosello”, aveva l’obiettivo di portare il fumetto in tv. Si chiamava semplicemente “Gulp!”, era in bianco e nero come le strisce più classiche, ma soprattutto, vide la nascita, per mano di Bonvi e Guido De Maria, di un mito del fumetto italiano: Nick Carter. “Gulp!” piacque così tanto che tornò dal 1977 al 1981, a colori, e arricchito nel nome, “SuperGulp!”, e nei contenuti, con contributi di Bruno Bozzetto, Silver, Hugo Pratt, Sergio Bonelli.

Da allora ad oggi, ne è passata tanta di tv, ma Stragulp! torna in versione digitalizzata, per ora in dvd e a pagamento sul web in Amazon Video, ma pur sempre sul piccolo schermo! Quanto ci vorrà per rivedere le puntate trasmesse in tv? Sembra molto poco…

Invece, per avere tutto e subito, si faccia un po’ di zapping. Su Rai4, c’è l’animazione ispirata ai manga giapponesi. Dal filone Mecha, quello dei robot, per intendersi, due le serie: “Sfondamento dei cieli Gurren Lagann”, firmato Hiroyuki Imaishi e Kazuki Nakashima, immagina un remoto futuro apocalittico, in cui le macchine, nemmeno a dirlo, sono responsabili della decadenza del genere umano e di un suo ritorno a uno stato primitivo; c’è poi “Code Geass-Lelouch of the Rebellion”, di Ichiro Okochi e Goro Taniguchi su una futuribile guerra tra Britannia e Giappone in chiave d’intrigo familiare-dinastico. In più altre due serie animate made in Japan, ormai quasi un classico: “Aria” e “Romeo x Juliet”. Per la programmazione, si guardi qui www.rai.rai4.it

Nemmeno il ricco bouquet di Sky Italia può sottrarsi al mondo del fumetto. Al canale 148, infatti c’è “Cooltoon” (www.cooltoon.tv) completamente dedicata all’animazione di culto per adulti e adolescenti. Tra le tante proposte, superclassiche, classiche e innovative, ci sono alcune animazioni ispirate al fumetto, come “City Hunter” e “Desert Punk”, popolari manga giapponesi.

Infine, per bambini di tutte le età, compresi quelli “grandi”, c’è Boing tv (www.boingtv.it), visibile sul digitale terrestre, con tanto intrattenimento per i piccoli, ma anche alcune chicche ispirate alle strisce e pescate dalle fornitissime library di Mediaset e Turner, che senza dubbio piacciono anche ai grandi. Latitano i nomi famosi, ma è tanta la fantasia di giovani creativi, che realizzano “strisce animate” tanto somiglianti alle vecchie lanterne magiche o ai dagherrotipi.