Le grandi rock band degli anni ’60 e ’70 hanno rappresentato un vero e proprio cataclisma nel campo dei costumi. “Sesso, droga & rock’n’roll” era il motto che circolava all’epoca e che, da allora, non ha mai abbandonato l’immaginario legato a quel periodo e al rock in generale. Una delle figure centrali, ma spesso invisibili, di questo mondo era la groupie, amante della musica e soprattutto dei musicisti. Immortalate, tra gli altri, dal film “Almost Famous” di Cameron Crowe (2000), le groupie erano belle ragazze in cerca di avventura, che seguivano le band nei loro tour e ne condividevano il backstage, finendo spesso a intrecciare relazioni con i musicisti stessi.
Chris O’Dell è stata una delle groupie più note nei due decenni che hanno consacrato il rock: tra le sue “collaborazioni”, Chris annovera i Beatles, i Rolling Stones, Eric Clapton, Bob Dylan, e molti altri. Dopo tanti anni, Chris ha deciso di pubblicare una sua autobiografia che racconta di quegli anni, intitolata molto prosaicamente “Miss O’Dell: My Hard Days And Long Nights With The Beatles, The Stones, Bob Dylan, Eric Clapton And The Women They Loved”, che si annuncia un vero e proprio best seller internazionale.
Come racconta lei stessa in un’intervista al quotidiano inglese Daily Telegraph, Chris arriva a Londra appena ventenne dalla lontana Arizona, con pochi dollari in tasca e il sogno di tuffarsi nella fantastica swinging London di fine anni ’60. Ottenuto un lavoro con la Apple, la casa discografica dei Beatles, Chris riesce ben presto a entrare nel gruppo che gravitava attorno ai Fab Four, conquistandosi le grazie non solo dei musicisti, ma anche delle loro donne. George Harrison le dedicherà una canzone (“Miss O’Dell”), e avrà con Chris una relazione, come lo stesso Ringo Starr, di cui Chris dichiara di essere ancora grande amica.
Anche Mick Jagger, qualche anno dopo, si intratterrà con l’intrepida groupie e la immortalerà in una foto apparsa sul retro dell’album “Exile on Main Street”. Dopo le due grandi band rivali, Chris seguirà anche Dylan, Clapton, e molti altri, costruendo nel corso degli anni una vera e propria biografia del rock nella sua fase più esplosiva, da un punto di vista tutto speciale.
Oggi Chris O’Dell è una bella signora di sessant’anni, e con un misto di malinconia e ironia ricorda quel periodo che ebbe anche i suoi lati oscuri nella tendenza autodistruttiva che sembrava animare i musicisti rock, dediti oltre alla musica anche all’alcol e alle droghe. Per pubblicare le sue memorie ha atteso la morte di George Harrison, e il consenso di Ringo Starr. Come dichiara sorridendo al Daily Telegraph, “Oggi abbiamo tutti sessant’anni, alcuni vanno per i settanta. Siamo cresciuti abbastanza per accettare quello che è stato”.