Barcellona risulta essere tra i set più richiesti dai grandi cineasti e pubblicitari, un successo che in piú d’una occasione il sindaco Jordi Hereu ha attribuito alla grandissima ripercussione mediatica del film di Woody Allen Vicky Cristina Barcelona, che ha goduto di impressionanti aiuti economici e logistici da parte delle istituzioni cittadine.
Secondo quanto censito dalla Barcelona Film Commission, organismo comunale dedicato a facilitare la vita a coloro che scelgono delle location cittadine, nell’ultimo anno nella capitale catalana sono stati girati 55 lungometraggi, 425 documentari e 1300 tra spot e altre produzioni audiovisuali. Ma l’attenzione dei grandi e piccoli autori per la bellezza della cittá e della sua luce mediterranea nasce ben prima dell’opera (minore) del newyorkese Allen.
Il primo a sceglierla come scenario fu Michelangelo Antonioni, nel 1975, con The Passenger (Professione Reporter), nella quale un giovane e dolente Jack Nicholson si muove tra i camini della terrazza della Pedrera (Casa Milá) in compagnia di una bellissima Maria Schneider. Altra pellicola di un certo spessore é quella che, piú recentemente, portó Barcellona sotto i riflettori a livello internazionale: Tutto su mia madre, l’allegro dramma firmato nel 1999 dal genio di Pedro Almodóvar con Penelope Cruz protagonista nei panni di una suora laica.
Il thriller Uncovered (La tavola fiamminga), diretto nel 1994 da Jim McBride é ricordato per l’attenzione verso le architetture della cittá, in special modo quelle di Gaudí, mentre in The maquinist (L’uomo senza sonno), girato nel 2004 da Brad Anderson, gli sfondi piú interessanti sono quelli del porto e del parco di divertimenti del Tibidabo.
Per gli amanti del cinema, vogliosi di rivivere le avventure di celluloide che li hanno fatti sognare é addirittura nato un servizio di passeggiate guidate nelle location dell’azione, il Barcelona Movie Walks. Per ora gli itinerari sono sei: la Barcelona di Woody Allen, quella di Almodóvar, quella del Profumo (2006), film tratto dal bestseller di Patrick Suskind, quella di Salvador (2006) storia del giovane anarchico che fu l’ultimo condannato a morte della dittatura franchista, quella degli Erasmus, basata nell’Auberge Espagnole (L’appartamento spagnolo, 2001) e per finire quella di Manuale d’amore 2, pellicola del 2007 nella quale i due episodi girati a Barcellona hanno come tema argomenti che in Italia sono ancora scottanti come il matrimonio omosessuale e la riproduzione assistita.
www.barcelonamovie.com