“Una sera ero in un bar. Un ragazzo americano si è avvicinato e abbiamo cominciato a parlare. Dopo un po’ mi ha chiesto quanto volessi per fare sesso con lui (…) Siamo stati insieme e la mattina dopo mi sono ritrovata in tasca tanti soldi quanti non ne avevo mai visti in vita mia; è stato così che ho cominciato”. Con queste parole Mariam, una prostituta di Kampala, si racconta all’antropologo Gino Bianchi che, assieme al fotografo Giorgio Palmera, dell’associazione Fotografi Senza Frontiere, hanno raccolto e documentato le storie di cinque ragazze che hanno scelto di prostituirsi nella capitale ugandese.
Il libro fotografico “Body and Soul” raccoglie questo lavoro: frammenti di interviste in cui Mariam, Carol, Sharon, Juliet e Christine raccontano il senso della loro scelta, accompagnano intensi scatti che ritraggono queste ragazze, definite “donne regine” dalla curatrice Paola Riccardi, in momenti di profonda intimità. Gli spazi che incorniciano i loro corpi nudi non sono quelli dorati dei bar e degli alberghi di lusso di Kampala, in cui lavorano ogni giorno, né quelli delle loro origini, i villaggi ai quali qualche volta tornano, vestite da “brave ragazze”, per far visita alle famiglie che sopravvivono grazie ai loro soldi. Sono invece spazi liminali, una vasca da bagno, una doccia, un materasso, precedenti o posteriori all’atto sessuale, in cui tornare a essere sé stesse, lasciando affiorare dai loro corpi, giovani, levigati, puliti, un’immagine delle loro anime.
Le interviste raccontano storie molto simili: la prostituzione diventa, nel percorso esistenziale di queste ragazze, una scelta consapevole, un modo tra gli altri di sottrarsi a un destino di stenti e di mera sopravvivenza, una via attraverso cui cercare di ritagliarsi una possibilità di “farcela” in un contesto che di possibilità ne offre davvero poche, soprattutto alle donne. E “farcela” spesso, nelle aspettative di queste “regine nere” significa legarsi a qualcuno dei clienti bianchi con cui lavorano, che spesso non cercano da loro solo una notte di sesso, ma compagnia e calore per i periodi più o meno lunghi che, da diplomatici o agenti di ONG e multinazionali, si ritrovano a dover trascorrere a Kampala.
Non c’è solo questo però nei loro sogni: fidandosi dei loro interlocutori, che mostrano di volerle ascoltare senza emettere sentenze, le ragazze raccontano le loro storie di donne guerriere, che lottano per poter continuare a studiare o per mantenere agli studi fratelli o sorelle più piccoli, per avere un lavoro dignitoso, un futuro più sereno. L’acqua che leviga i loro corpi e la penombra in bianco e nero che ne attutisce le spigolosità rendono, nelle foto, l’atmosfera attorno a loro calda, avvolgente, silenziosa: le anime riescono a fare capolino dai corpi al tempo stesso sfacciati e ingenui, e a raccontarsi senza veli.
Autore: Giorgio Palmera
Titolo: Body and soul
Editore: Postcart
Pagine: 60
Prezzo: € 20,00
Guarda anche:
‘Fotografi senza frontiere‘