Una sbirciatina al futuro, un inspiegabile salto temporale, e indietro, quasi subito. Due minuti e diciassette secondi che stravolgono la vita di sette miliardi di persone, ovvero tutta la popolazione mondiale. Un misterioso evento globale che catapulta contemporaneamente e avanti di sei mesi, ogni essere umano, qualsiasi cosa in quel momento stesse facendo. Inspiegabilmente.
Al “ritorno”, tutti ricordano quello che hanno visto e vissuto, esclusi coloro che, proprio in quegli istanti, erano su un aereo, sotto i ferri, alla guida o a bordo di un veicolo, insomma, che in quell’incredibile lasso di tempo si trovavano in una situazione che dipendeva dal controllo umano. Per loro, nessun futuro da conoscere inaspettatamente in anticipo, solo una morte istantanea ed inconsapevole. Tutti gli altri, da quel momento faranno in modo di capire se quello che hanno visto è vero…
Questo, l’inquietante incipit di FlashForward, serial fantascientifico statunitense, in onda su Fox ogni lunedì alle 21.10, che negli USA è già un cult.
FlashForward, che si basa sul romanzo omonimo di Robert J.Sawyer, (edito in Italia con il titolo “Avanti nel tempo”) è prodotto dalla ABC Studios, la stessa casa di produzione che ha lanciato Lost, serie tv che ha inchiodato ai teleschermi milioni di spettatori, vero e proprio fenomeno televisivo a livello mondiale, pluripremiato, acclamato in eguale misura da pubblico e critica.
Infatti la scommessa di FlashForward è proprio quella di fidelizzare i fan della precedente serie a base di mistero e inquietudini verosimili. Pare ne sia l’erede e un filo rosso a base di mistero le unisce senza dubbio.
La sesta ed ultima stagione di Lost, infatti, prevista per il 2010, non lascerà i suoi fan orfani di se stesso: FlashForward si propone come il seguito ideale del celebre predecessore, debuttando negli Usa in contemporanea alla stagione conclusiva di Lost. In rete, l’argomento impazza, si parla addirittura di esplicite intersecazioni tra le due serie: sembra, infatti che nell’episodio pilota di FlashForward ci sia uno spoiler sull’ultima serie di Lost. Bisogna indagare.
Come tanti Sherlock Holmes della tv e del web, si fruga nei siti ufficiali ed ufficiosi, nei blog, nelle web community alla ricerca di indizi, e i risultati non mancano.
Quali le esplicite citazioni tra i due? Prima di tutto, le dichiarazioni della ABC: “FlashForward è l’erede di Lost, chi ha amato i misteri dell’isola amerà le vicende scaturite da quei fatidici due minuti e diciassette secondi”.
La consanguineità tra Lost e FlashForward si nota poi fin dal cast. Il protagonista maschile è l’attore inglese Joseph Fiennes (“Shakespeare in Love”, “Il mercante di Venezia”, “Elizabeth”), primo bel motivo per appassionarsi a FlasForward. Fin qui, però, di Lost non c’è traccia. Tuttavia, ci vuole poco, per trovare il primo punto di contatto tra le due serie, perché si indovini un po’ chi è la fanciulla al suo fianco? Sonya Walger, ovvero Penelope Widmore di Lost. Il secondo “link” combacia con il terzo nome del cast di FlashForward: Dominic Monaghan, alias Charlie Pace.
Da www.spoilertv.blogspot.com, arriva invece la chicca che non può passare inosservata. Anticipando infatti un fotogramma dell’episodio pilota di FlashForward, si nota, sullo sfondo di una scena, un grande cartellone pubblicitario di una compagnia aerea, molto molto particolare: Oceanic Airlines. Eh, già, proprio la stessa di quel volo 815 che precipiterà nell’isola di Lost, dando il via alle vicende dei naufraghi nella famosa serie.
Non finisce qui, infatti, lo slogan sul cartellone dice, a caratteri cubitali “Perfect Safety Record”, un elogio alla sicurezza dei voli Oceanic. Che sia questo lo spoiler “rovinafesta” ai fan di Lost? Forse qui si anticipa il fatto che nell’ultima stagione di Lost si scoprirà che il volo 815 in realtà non si è mai schiantato?
Il dilemma si potrebbe scoprire in tre modi: aspettando FlashForward oppure l’ultima stagione di Lost o infine con un viaggio speciale. Come un Ritorno al Futuro, a bordo della mitica DeLorean DMC-12, inventata dal mitico e pittoresco Doc (Christopher Lloyd), sperimentata dal mitico Marty McFly (Michael J. Fox), nei mitici anni 80. Ma questa è un’altra storia.