Un venticello aggrega le foglie cadute in vortici fruscianti che dal giallo al vermiglio passano per l’arancio. Non tutti gli alberi sono spogli, ce ne sono ancora di verdi, ma l´autunno qui a Berlino sembra essere gia’ arrivato. Lo spettacolo alla finestra proietta l’immagine di una mattina frizzante: un cappello di feltro rosso, che copre in parte un viso, si avvia lungo la strada fino a svoltare l’angolo.
Molti artisti hanno nascosto il viso delle proprie donne nei loro dipinti con un romantico quanto misterioso copricapo, e tanti scrittori si sono soffermati nel descrivere la stretta relazione che un uomo ha con il proprio cappello. Uno strumento, a volte, per ripararsi dal sole o dal freddo, ma anche un segnale del proprio carattere, del proprio stile, in diretto contatto con la fonte del pensiero. Sarà il clima temperato o la lunga tradizione modista, comunque sia, il “feltro” nella capitale tedesca è proprio di moda.
Da Charlottenburg a Mitte, da Prenzelberg a Neukoelln, il mestiere del cappellaio viene ripreso da giovani artisti e designer che per passione si sono dedicati anima e corpo a mantenere l´antica tradizione. Quello del cappellaio, infatti, é un mestiere che sta scomparendo, ed, anche se in realtà lo rende ancora piu affascinante, il fatto che la tradizione si vada estinguendo é un serio problema. Troppi pochi sono i possessori del sapere in questa complessa arte manifatturiera, e di conseguenza le difficoltà nel conservare le originali tecniche di lavorazione sono tante.
Negozi di cappelli sono sparsi in tutta la cittá ed ora come in passato sono uno show di colori e forme bizzarre. Un Pillbox ricorda Jacqueline Kennedy, altri sembrano usciti da un libro di Isaac Asimov. Berretti affusolati stile baseball in finissimi materiali vellutati, falde lunghissime per una gara equestre o colorati e con le orecchie in fogge tipiche Nepalesi. Ce n’è per tutte le teste.
Imperdibile per i maniaci del “feltro” é l´atelier Fiona Bennet, la capostipite della cappello-tendenza a Berlino, non lontano da Hackesche Höfe in Mitte. A Charlottenburg, e precisamente in Bleibtroistrasse, si trovano due dei più interessanti showroom della città: Salon-Hüte e Chapeaux si fanno concorrenza in questa silenziosa ma “chichissima” strada alberata. Ancora, spostandoci ad est, Zussa, ex apprendista della Bennet, nella Friedrichstrasse vicino al Check-Point Charlie. Marchi piú giovani ma con grinta da vendere sono Rike Feurstein e Rotkäppchen (cappuccetto rosso). La prima, dinamica nelle forme e sgargiante nei colori, espone e lavora a Rosa-Luxemburg-Straße, di fronte al Volksbühne. Kristin Jung (Rotkäppchen) é invece ispirata più dallo stile anni Trenta e si può visitare nella Skalitzer Strasse a Kreuzberg.
Con grande orgoglio le numerose modiste berlinesi si fanno strada nell´impervio mondo del fashion. Chi per il nome della famiglia mantiene i modelli classici, chi proveniente dall´arte ne scolpisce forme nuove dai richiami storici, chi intreccia modelli antichi con materiali moderni e viceversa.
Allora tanto di cappello alle giovani imprenditrici! Un rispettoso inchino che non passa mai di moda.
Info:
Fiona Bennett
www.fionabennett.com
Große Hamburger Straße 25
10115 Mitte, Berlin
030 28096330
Feurstein Rike Hüte und Mützen
www.rikefeurstein.com
Rosa-Luxemburg-Straße 28
10178 Mitte, Berlin
030 92259669
Chapeaux
www.chapeaux-hutmode-berlin.de
Bleibtreustraße 51
10623 Charlottenburg, Berlin
030 3120913
Zussa Hüte u Accessoires
www.zussa.com
Friedrichstr. 206
10969 Berlin
030 25293329
Rotkäppchen Hüte
www.rotkaeppchen-huete.de
kontakt@rotkaeppchen-huete.de
Kristi Jung
Skalitzer Str. 82
10997 Berlin
0176 / 20 94 19 51
Salon Hüte & Accessoires
www.hut-salon.de
Bleibtreustr. 40
10623 Berlin
030 88676492