I riflettori si sono spenti sulla 66° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: dopo una settimana di proiezioni, commenti, gossip e polemiche, la giuria di quest’anno, presieduta dal regista Ang Lee, ha espresso le sue preferenze, lasciando un po’ a bocca asciutta il cinema di casa nostra.
Ci ha pensato però la romana Jasmine Trinca a incassare un trionfo personale, ricevendo il premio Mastroianni per la migliore promessa del cinema, con la sua interpretazione nel film “Il grande sogno” di Michele Placido. Un premio a dire il vero un po’ strano, visto che Jasmine, nonostante la giovane età (classe 1981), non è ormai da tempo una ‘promessa’ del nostro cinema, ma una splendida certezza.
La sua carriera ha avuto un esordio non proprio standard. Niente sogni da velina, niente sfilza interminabile di provini, niente book fotografici. Jasmine è stata scelta durante una selezione che il regista Nanni Moretti ha organizzato nel suo liceo per scegliere l’adolescente che avrebbe interpretato un ruolo nel pluripremiato “La stanza del figlio” (2001). A quei provini la giovanissima Jasmine, timida e studiosa, ci era andata solo per la sua grande ammirazione per Nanni Moretti, senza immaginare che quel passo avrebbe cambiato la sua vita. Da quel momento la sua carriera non si ferma più. Dopo Moretti (ritrovato qualche anno dopo sul set de “Il Caimano”), altri registi importanti la vorranno tra i protagonisti di film di grande successo: Marco Tullio Giordana le affida il ruolo di una ragazza un po’ matta nel film “La meglio gioventù” (2003) e per Michele Placido interpreterà il ruolo della fidanzata del “Freddo” (Kim Rossi Stuart) nel film “Romanzo Criminale” (2005).
Con Moretti aveva già partecipato a una grande kermesse internazionale, quella di Cannes nel 2001, ma il tappeto rosso di Venezia ha un sapore tutto particolare, così come il premio ricevuto ‘in casa’. Il personaggio che Jasmine interpreta per Michele Placido è quello di Laura, una ragazza cattolica di buona famiglia che, nella Roma attraversata dal tumulto del ’68, tra manifestazioni, occupazioni, dibattiti e grandi ideali, scopre se stessa nell’altalena emotiva che la vede contesa tra un giovane leader politicizzato (Luca Argentero) e un poliziotto che, suo malgrado, si ritrova dall’altra parte della barricata (Riccardo Scamarcio). Laura-Jasmine compie un percorso che la porterà lontana dalle sue origini culturali e familiari e la farà approdare a un sofferto proto-femminismo.
Il film, già nelle sale italiane, è stato al centro di numerose polemiche, per le tematiche affrontate, particolarmente cruciali nel nostro paese: al pubblico dunque il compito di confermare o smentire le valutazioni della giuria di Venezia.