Noto per le sue opere provocatorie come “Self”, scultura realizzata con più di 4 litri del suo proprio sangue raccolti nello spazio di cinque mesi, o Alison Lapper Pregnant, statua che raffigura una donna focomelica incinta, scelta nel 2004 dal comune di Londra per essere esposta per oltre un anno a Trafalgar Square, Marc Quinn è il protagonista di Il mito – Marc Quinn, esposizione a lui dedicata a Verona fino al 27 settembre da Byblos Art Gallery in collaborazione con la Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti.
Le opere dell’artista inglese sono visibili non solo nella galleria ma anche tra i principali siti storici della città tramite il posizionamento delle installazioni nei monumenti più rappresentativi, tra cui la Casa di Giulietta dove, oltre ai lavori più recenti, sono raccolte anche opere inedite dell’autore. Tra le sculture esposte ci sono le famose Sphinx e Siren, quest’ultima appena arrivata dal British Museum di Londra, che rappresentano la modella Kate Moss in diverse posizioni yoga.
Sono visibili inoltre numerosi Flower Paintings che testimoniano l’interesse di Marc Quinn per la genetica e l’evoluzione delle specie. Interesse testimoniato, oltre che dai soggetti dei suoi lavori (il corpo nella sua natura e nelle sue espressioni), anche dai materiali che Marc Quinn è solito utilizzare come fiori criogenizzati, sangue congelato, batteri. Marc Quinn, emerso alla ribalta del mondo dell’arte negli anni ’90, è parte del gruppo Giovani Artisti Inglesi, (Young British Artist) che, nato nel 1988 con la collettiva Freeze, raccoglie artisti concettuali, pittori e scultori.
La mostra Il mito – Marc Quinn, curata da Danilo Eccher, si inserisce come evento collaterale alla 53 Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia ed è un evento unico per conoscere questo rilevante esponente dell’arte britannica contemporanea.