Che strada percorre un’opera d’arte dopo la sua creazione? Dove staziona dopo essersi staccata dalle mani dell’artista? La mostra PASSPORTS. In viaggio con l’arte. 75 anni di pittura, scultura, fotografia e installazioni dalla collezione del British Council che apre il 14 Luglio presso il PAC di Milano è un’ottima occasione per conoscere i percorsi tortuosi e inaspettati che un oggetto speciale come l’opera d’arte può percorrere nel corso della sua esistenza. In mostra una selezione di opere d’arte britannica del XX e XXI secolo spesso acquistate dal British Council proprio agli esordi della carriera degli artisti, mostrando dunque aspetti meno conosciuti dei protagonisti dell’arte internazionale.
Il curatore Michael Craig-Martin ha compiuto una scelta tra gli 8000 pezzi che compongono la collezione del British Council, che da 75 anni promuove le relazioni culturali tra la Gran Bretagna ed il resto del mondo. La mostra Passports nasce infatti come occasione per celebrare il 75° anno di attività del British Council dando la possibilità al pubblico italiano di ripercorrere le traiettorie delle opere degli artisti britannici più affermati del nostro tempo. “Un indagine non soltanto estetica del nostro recente passato ma anche sociale, politica, economica, filosofica sui confini, le relazioni, la globalizzazione”, spiega l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory.
Tra le opere in mostra Apotryptophanae di Damien Hirst, realizzata nel 1994, Girl with Clasped Hands, 1930, di Henry Moore; Cataract 3, 1967, di Bridget Riley e lavori di David Hockney, Gilbert & George, Douglas Gordon, Richard Long, Mona Hatoum, Sarah Lucas, Steve McQueen, Sean Scully.
Alla mostra è abbinato il concorso per giovani curatori “The Fifth Curator” (“Il Quinto Curatore”), promosso dal British Council, il vincitore del quale avrà l’opportunità di essere curatore di una nuova mostra tratta dall’immensa collezione del British Council stesso.