Rebekka, una delle protagoniste de “Il dono” (ed. Frassinelli), il nuovo, splendido romanzo di Toni Morrison, premio Nobel per la letteratura nel 1993, riflette sulla sua vita mentre aiuta la sua serva nei lavori domestici.
Siamo nel Nuovo Mondo, l’America degli ultimi decenni del ‘600, l’epoca della conquista eroica, dell’utopia, l’epoca dello sterminio dei nativi e dell’arrivo dei primi schiavi africani destinati al lavoro nelle piantagioni. Un’epoca ancora magmatica, violenta, ma ancora non piegata dal razzismo istituzionalizzato dalla schiavitù.
In questo Mondo Nuovo si muovono personaggi di ogni tipo, esemplificati dalle quattro donne protagoniste del romanzo: Rebekka, una ragazza inglese “venduta” dal padre al piccolo agricoltore anglo-olandese Jacob Vaark, che corre incontro all’ignoto oltre l’Atlantico convinta che l’America non sarà mai peggio dell’Inghilterra dilaniata dalle guerre di religione; Lina, una nativa americana che ha visto il suo villaggio sterminato da un’epidemia di vaiolo e dato alle fiamme, scampata alle grinfie di un uomo che la picchia selvaggiamente, e che trova un po’ di serenità solo quando viene acquistata come serva dallo stesso Jacob; Sorrow, una strana ragazza che non racconta niente della sua vita precedente all’arrivo nella fattoria di Jacob, salvata dopo un naufragio e destinata a diventare l’inconsapevole e ottuso trastullo degli uomini; Florens, piccola schiava che Jacob riceve a saldo di un debito, donata dalla madre che preferisce disfarsene pur di risparmiarle una vita di tormenti e di violenze. Un piccolo nucleo di donne che senza uomini non hanno nemmeno diritto di esistere, ma che si stringono assieme in un’alleanza strana, difficile, istintiva, per superare l’apparente cecità di Dio di fronte alle loro sofferenze.
Una quinta donna, muta, compare all’inizio del romanzo e poi continua a vegliare fino alla fine: la schiava disperata che dona Florens, allontana da sé questa bimba intelligente e vispa che da quel momento in poi cercherà per tutta la vita di riempire questo vuoto affidandosi all’affetto di chiunque le dica “Brava”.
Un tema, questo, che riecheggia l’altro grande romanzo della Morrison, “Amatissima”, in cui la madre schiava arriva addirittura a uccidere la figlia pur di non consegnarla a un’esistenza di schiavitù, il vero peccato originale di quel Mondo Nuovo dal quale nasceranno gli Stati Uniti d’America, un peccato che va costantemente rievocato, nella poetica della Morrison, per poter anche solo iniziare a voltare pagina, ricucendo le biografie di milioni di uomini e donne spezzate dalle ferite di una simile aberrazione della storia umana.
Autore: Toni Morrison
Titolo: Il dono
Editore: Frassinelli
Prezzo: € 17,50
Pagine: 177