Nella sua ultima fatica cinematografica aveva prestato il suo volto e la sua figura alla leggendaria Jane Birkin, cantante e attrice inglese, storica compagna dello chansonnier francese Serge Gainsbourg. Il film – intitolato Gainsbourg (vie heroïque) – uscirà nelle sale nel 2010 e, secondo le parole del regista Joann Sfarr, “deve molto alla generosità, alla gentilezza e all’immenso talento di Lucy Gordon”. Un omaggio postumo all’attrice che lo scorso 20 maggio, alla vigilia del suo ventinovesimo compleanno, si è tolta la vita impiccandosi nel suo appartamento di Parigi.
Lucy Gordon, britannica ma da sempre innamorata della Francia, dove sin da bambina ha trascorso lunghi periodi di vacanza e di studi tanto da diventare perfettamente bilingue, ha messo così fine a un’esistenza che i suoi genitori e chi la conosceva continuano a definire felice, al limite della perfezione. Il padre, in particolare, racconta al tabloid inglese “Daily Mail” come Lucy fosse un’attrice nata, sin da piccolissima e di quanto tutti in famiglia fossero orgogliosi dei suoi successi. Dopo una brillante carriera come modella, nel corso degli ultimi anni, infatti, Lucy aveva lavorato a numerosi film, tra i quali Profumo (2006) e Spiderman 3 (2007).
Da tempo residente a Parigi, dove conviveva con il fidanzato, regista e direttore della fotografia Jerome Alveras, la Gordon non disdegnava alcuno degli eventi mondani nella capitale francese: club, ristoranti, bar, mostre, feste… la presenza di Lucy era ormai diventata parte integrante del jet set parigino.
E’ stato proprio Alveras a trovare il corpo senza vita della fidanzata, al risveglio nel loro appartamento, dopo una serata particolarmente burrascosa (secondo alcune testimonianze di vicini). In un primo momento sospettato di avere avuto qualcosa a che fare con la morte di Lucy, Alveras è stato scagionato dall’autopsia: Lucy Gordon non è stata oggetto di violenze, non è stata uccisa.
Ha scelto da sola di porre fine alla sua vita piena di successi, di lusso. Ha lasciato delle note dietro di sé, per i suoi familiari, che forse spiegano le ragioni di un gesto che, dall’esterno, appare inspiegabile. Uno di quei gesti che però di tanto in tanto offuscano per un istante il luminoso mondo delle celebrità svelando, dietro le copertine patinate, lampi di insospettabili esistenze disperate.