Nel 1986, “Local Boy in the Photograph” arrivava sulle onde radiofoniche britanniche, rivelando all’improvviso, un giovane gruppo assetato di successo, chiamato Stereophonics. Questi gallesi dalla testa piuttosto dura, hanno fortemente perseguito nel corso degli anni, il loro progetto di pubblicare album, fare dei concerti e rilasciare interviste alla stampa specializzata. Dopo tre anni di silenzio assoluto dall’uscita di “Language. Sex. Violence. Other?” la band ritorna sulle scene musicali con Pull The Pin, un album dalla sensuale copertina e che trae ispirazione dall’energia punk degli anni ’80.
È possibile che gli Stereophonics si siano dimenticati di salire a bordo del treno che percorre la strada per il successo, vista l’assenza prolungata dalle scene, ma di sicuro i suoi membri hanno deciso di passare all’attacco, con una dozzina di titoli perfettamente tagliati per la loro diffusione sulle onde FM. In Pull The Pin non bisogna, infatti, ricercare qualcosa di sperimentale, tutto è calcolato per piacere, a cominciare dalla calma nostalgica di It Means Nothing, la vitalità pop di Crush, la dolce follia di Bank Holiday Monday. Con la release di questo nuovo album gli Stereophonics possono festeggiare più di un decennio di attività. Questa la tracklist dell’album:
1 · Soldiers Make Good Targets
2 · Pass the Buck
3 · It Means Nothing
4 · Bank Holiday Monday
5 · Daisy Lane
6 · Stone
7 · My Friends
8 · I Could Lose Ya
9 · Bright Red Star
10 · Lady Luck
11 · Crush
12 · Drowning