Quando si dice la magia del Natale o meglio, la magia del cinema.
Siamo alla vigilia di Natale. Un bambino attende la fatidica mezzanotte. E’ molto emozionato ma anche preoccupato: non riesce a udire il suono delle campanelle della slitta di Babbo Natale.
Ad un certo punto sente un gran fragore ed un enorme treno a vapore si ferma davanti casa sua. Dove andrà il treno? Al Polo Nord, ovviamente. Una volta sul treno il protagonista incontrerà altri bambini, ognuno con qualcosa da imparare. Ma la cosa veramente fantasmagorica è lo spettacolo del viaggio durante il quale il bambino incontrerà molti personaggi interessanti.
Robert Zemeckis realizza un capolavoro di animazione senza precedenti “Polar Express”, a partire dal 3 dicembre nelle sale cinematografiche, tratto dal romanzo di Chris Van Allsburg, uno dei più famosi autori di letteratura infantile. Dice il regista:” Il libro è stato fonte di ispirazione per tutto. L’ho usato come schema. L’intenzione era di ampliarlo, non reinventarlo”.
Il viaggio del bambino senza nome sarà alla scoperta di sè stesso e gli farà comprendere come la meraviglia della vita non svanisce mai per chi ha fede. In questo caso nell’esistenza di Babbo Natale.
Il film sfrutta un nuovo sistema chiamato Performance Capture, una nuova versione della tecnologia motion picture dalle innumerevoli potenzialità. E sì, perchè il regista voleva ricreare le illustrazioni del libro di Allsburg che sono realistiche ma allo stesso tempo fantasiose: l’intento era trasformarle in dipinti ad olio semoventi, grazie al calore, l’immediatezza e la finezza delle performance umane.
In effetti “le espressioni sono tutte degli attori” chiarisce Zemeckis, “Nessuna animazione. Il computer non crea la performance, sono gli attori a farlo”. La performance dal vivo di un attore viene catturata a livello digitale da macchine da presa computerizzate e diviene una cianografia per la creazione di personaggi virtuali.
Quando si parla di Performance Capture non si tratta di animazione tradizionale, non è semplice motion capture, non è strettamente dal vivo. Siamo di fronte ad una forma d’arte in grado di offrire immagini mai viste prima.
Non resta che affollare le sale. E’ da non perdere.