Come ogni anno Torino sarà invasa per cinque giorni dalla fiera più interessante dello stivale. Stiamo parlando ovviamente della ventiduesima edizione della Fiera Internazionale del Libro, che ha aperto i suoi battenti il 14 maggio e li chiuderà il 18. Il salone sarà multietnico e globale, come nelle ultime edizioni, caratterizzato da un programma talmente ricco da sfidare gli appassionati più incalliti, nel costante tentativo di battere ogni record di presenze, di ospiti, di spettacolo e nello sforzo titanico di promuovere la lettura in un paese di semianalfabeti.
Una vetrina quindi dove realismo e finzione, cronaca e spettacolo, letteratura e cinema (ma anche musica), quotidianità e surrealismo si incontrano e si fondono in quella magica mescolanza che è la scrittura. L’edizione del 2009 sarà dedicata all’Egitto così da permetterci di scoprire, come archeologi della carta stampata, una letteratura per gran parte ancora sconosciuta in occidente. Gamal al-Ghitani, Sunallah Ibrahim, Baha Taher, rappresentanti della generazione degli anni Sessanta, ma anche Muhammad al-Busati o Sulayman Fayyad, narratori della società sia urbana che rurale. Nonostante i pregiudizi etnocentrici occidentali potrebbero far pensare il contrario, la letteratura egiziana vanta una nutrita schiera di donne impegnate a descrivere la condizione femminile. Tra loro Salwa Bakr, Ahdaf Soueif, Latifa Zayyat, Nawal Saadawi o la più giovane Miral Tahawi, si sono dedicate e si dedicano a personaggi che affrontano con delicatezza e coraggio l’essere donna.
Come la scorsa edizione, ci sono state forti critiche da parte di alcuni gruppi filopalestinesi, che accusano l’Egitto di aver condotto una politica fiancheggiatrice nella gestione della striscia di Gaza. Quest’anno però anche la Palestina avrà un suo stand all’interno della fiera.
Il tema principale è “Io e gli altri”, ispirato da una frase di Italo Calvino che recita: “La conoscenza del prossimo ha questo di speciale: passa necessariamente attraverso la conoscenza di se stesso”. Si tenta di recuperare così un Io che è visto sempre più come frammentato e virtuale, un simulacro adatto a rappresentare solo l’essere automa, così ben adatto alla gestione politica odierna.
Riflessione e critica quindi, ma anche tanti nomi importanti nel tentativo di far dialogare gli intelletti. La lista è veramente imponente, ci preme ricordare il Nobel turco Orhan Pamuk; Salman Rushdie che presenta il suo nuovo romanzo; il maestro del thriller Jeffrey Deaver in dialogo con il giovane collega italiano Donato Carrisi; la scrittrice e regista Liana Badr, che vive a Ramallah dove collabora con il ministero della cultura palestinese e ha pubblicato diversi racconti e romanzi che affrontano temi quali la condizione femminile, la donna, la guerra, l’esilio e il dramma palestinese; Simonetta Agnello Hornby con il suo perturbante romanzo sugli abusi infantili. Tra gli ospiti più attesi, l’indiana Vandana Shiva, in prima fila nella lotta contro la povertà e i disastri della globalizzazione, che presenta il suo nuovo libro, Ritorno alla Terra, in dialogo con Carlo Petrini e Ermanno Olmi.
Descrivere tutti gli eventi che ospiteranno questa ventiduesima sarebbe veramente lunghissimo, basti qui aggiungere che una sezione sarà dedicata a Yoani Sanchez la giovane filologa divenuta famosa grazie ad un blog, Generacion Y, nel quale racconta la vita quotidiana sull’ isola dei fratelli Castro. Per la terza volta le è stato negato il visto per uscire da Cuba.
Il resto è tutto da gustare, sentire, toccare, vedere ma soprattutto leggere.