Trentadue anni, una laurea in giornalismo e un volto da reginetta di bellezza: le immagini di Roxana hanno fatto nelle ultime settimane il giro del mondo, assieme ai particolari della sua storia. Roxana aveva scelto sei anni fa di lavorare in Iran, il paese natale del padre Reza, da sempre parte di lei. Accanto alla professione di giornalista freelance, Roxana ha firmato, con il suo compagno, il regista curdo Bahman Qobadi, la sceneggiatura di un film in concorso al 62° Festival di Cannes.
E’ proprio Qobadi, intervistato all’indomani del rilascio di Roxana, a ricordare l’attività artistica della compagna. E lo stesso ha fatto con le autorità iraniane, convinte invece che Roxana fosse una spia statunitense: in una lettera inviata a un non meglio identificato responsabile politico (probabilmente il presidente iraniano Ahmadinejad), il regista scriveva come questo lavoro cinematografico fosse un vero e proprio atto d’amore della giornalista verso il suo paese.
“Nessuno sa nulla dei gatti persiani”, in concorso a Cannes nella sezione “Un Certain Règard”, è un docu-fiction sulla musica underground iraniana: attraverso le peripezie di due giovani che cercano di fondare una band dopo essere usciti di prigione, il film vuole raccontare con lucidità e senza mistificazioni la vita in Iran, le sue peculiarità e le sue contraddizioni. Qobadi, già noto al pubblico internazionale con il suo pluripremiato “Il tempo dei cavalli ubriachi” (2000), attende Roxana sulla Croisette nei prossimi giorni. Ma niente è stato ancora confermato, e sono in tanti a chiedersi – primi tra tutti i genitori di Roxana, che vorrebbero riportare la figlia negli USA – se il regista non stia cavalcando la triste vicenda di Roxana per accendere i riflettori di tutti proprio sulla sua pellicola.
Roxana Saberi non ha ancora parlato: dopo 100 giorni di prigionia, dopo 15 giorni di sciopero della fame, dopo che le sue vicende personali si sono intrecciate al serrato braccio di ferro politico in corso da mesi tra Iran e Stati Uniti in seguito alle recenti aperture di Obama, dopo che in tanti hanno parlato di lei e di molto altro, è comprensibile che la giornalista preferisca il silenzio. Affiancare il compagno a Cannes potrebbe significare infatti lanciare un messaggio di amore al suo paese, nonostante tutto.