L’Inghilterra vittoriana è un periodo storico carico di fascino e mistero. Figure come Jack lo Squartatore proiettano su quell’epoca un alone inquietante che fa nascere una fascinazione morbosa. Tanto che una nuova cultura underground, quella delle Gothic Lolita, vi si ispira in maniera maniacale. Così non turbatevi se mentre passeggiate vi capita di incontrare graziose donnine fasciate da rigidi corpetti, costrette da alti colletti e circondate da suntuose gonne che si aggirano riparandosi dal sole con i loro ombrellini.
A tutto ciò è dedicato il nuovo lavoro di Davide Barzi e Giovanni Rigano ( rispettivamente testo ed illustrazioni) dal titolo “Il teatrino delle bambole morte”, edito per la BD. Questa pregevole fatica ha una genesi che risale a tre anni fa, quando i due si sono cimentati in una ricerca che li ha portati a scoprire ed indagare i lati più oscuri di quell’epoca già carica di fuliggine, mistero e zone d’ombra.
Le filastrocche di Davide Barzi, unite alle splendide illustrazioni in bianco e nero di Giovanni Rigano, cariche di contrasti (proprio come l’Inghilterra vittoriana), ci accompagnano in questo viaggio nel tempo che si snoda attraverso alcune sezioni. C’è una carrellata dei personaggi più suggestivi dell’Ottocento, non necessariamente i più noti. Si va da Joseph Grimaldi, precursore dell’arte della clownerie, a Richard Dadd, fairy painter parricida internato un ospedale psichiatrico criminale, dal creatore di “Dracula”, Bram Stoker, in una veste del tutto inedita, all’illustratore Louis William Wain, violento, psicotico e paranoico, ricoverato in un ospedale psichiatrico da cui comunica dipingendo gatti.
Si passa poi ad alcune “fotografie” della condizione della donna nel periodo vittoriano. Come recita l’introduzione: “con i genitali femminili oggetto nel migliore dei casi di intrusive e periodiche indagini per prevenire malattie veneree, nel peggiore di efferate mutilazioni”. La stessa Inghilterra ottocentesca è poi scandagliata impietosamente, per metterne in luce gli spaventosi limiti igienico-sanitari, carestie, siccità, malnutrizione, peste e colera. L’ultima sezione è dedicata alla storia poco nobile di alcune guerre del periodo, dalla prima guerra dell’oppio alla guerra di Crimea, per arrivare alla rivolta dei Sepoy. Il finale è dedicato al novecentesco, il ritorno della luce, simboleggiato dalla nascita del cinema, di pochi anni precedente la morte della Regina.
Un’opera del genere dimostra come l’analisi sociologica e storica possa essere condotta anche con altri mezzi, che non siano solo la forma saggio, senza nulla togliere alla ricerca scientifica. Chi volesse incontrare gli autori ed ammirare le tavole originali (mai mostrate prima in pubblico) del talentuoso Giovanni Rigano, può trovarli alla Fullcomics di Piacenza, dall’8 al 10 maggio.
Per chi fosse interessato ad altre opere di Davide Barzi è da poco uscito un suo libro dedicato alla vita di Angela e Luciana Giussani, le sorelle creatrici di Diabolik, dal titolo “Le regine del terrore” ed edito sempre dai tipi della BD.
A tutti gli altri invece consigliamo di attendere il crepuscolo, di versarsi un buon bicchiere di cherry, di sedersi su una comoda poltrona, magari alla luce tremolante di una lampada ad olio, e di abbandonarsi a questo onirico viaggio all’interno di uno dei periodi più romantici e morbosamente seduttivi della storia.
Titolo: Il Teatrino delle Bambole Morte
Autori: Davide Barzi e Giovanni Rigano
Editore: Edizioni BD
Collana: Alta Fedeltà
Prezzo: € 10,00