Ci sono romanzi che non si possono definire tali. Piuttosto sono imparentati con trattati alchemici, testi esoterici ed iniziatici. Tomi che nascondono diversi piani di lettura, che trasformano elementi estremamente eterogenei in preziosi, pietre filosofali, sinfonie di pensieri.
“PopCo” di Scarlett Thomas può essere annoverato a pieno titolo tra queste opere. A prima vista sembra un semplice romanzo in cui la protagonista, Alice Butler, affronta uno stage organizzato dalla multinazionale per cui lavora per motivare i suoi dipendenti. Durante l’evento, organizzato in uno dei quartieri generali dell’azienda, una serie di strani eventi la porta a dover ricordare la sua infanzia e a fare i conti con il suo passato.
Niente di così eccitante penserete voi, ma un tale giudizio non potrebbe essere più sbagliato. Per una serie di motivi. Il primo è che la trama, volendo anche banale, è impreziosita da tonalità avventurose, da codici segreti alfanumerici e dalla storia della criptografia, insomma da tutte le caratteristiche dei libri hardboiled o delle spy stories. Il secondo è che il racconto, attraverso le vicende dei nonni di Alice, prende in considerazione alcuni aspetti poco conosciuti della Storia, più esattamente della Seconda Guerra Mondiale, ma anche della storia dei codici cifrati in genere, un fenomeno poco conosciuto, ma che scopriamo durante la lettura essere molto più influente di quanto si possa immaginare. Il terzo è la critica serrata e spietata che l’autrice porta alle multinazionali, infatti la protagonista è una dipendente della terza industria di giocattoli più importante al mondo.
Durante lo svolgimento della storia, vengono svelate gran parte delle tattiche di marketing adottate dalle multinazionali. Sono svelati con chirurgica precisione tutti i trucchetti che dovrebbero far leva sulla mente della gente e quindi ‘costringerla’ dolcemente a comprare un prodotto. Per non parlare della critica alla sempre più pressante “adolescenticizzazione” della società contemporanea. Dove il modello dominante è quello dell’eterno adolescente, in parte cresciuto, ma sicuramente legato per sempre alla primavera della vita. Ovviamente il tutto reso omogeneo da una critica alla società consumistica, e degli sprechi e danni che ne conseguono.
L’ultimo motivo per cui PopCo rientra in una strana ‘non categoria’, eccede i limiti del semplice romanzo, è che l’opera si pone anche come una riflessione filosofica sull’esistenza e sulla matematica, in senso più ampio. Se a tutto ciò si aggiunge che tale straordinaria rete di significati è impreziosita da pirati ecoterrosti, sabotatori delle multinazionali, droga e sesso, risulta lampante perché Jonathan Coe l’abbia definito “Sensazionale”, l’Indipendent “Travolgente” e Scarlett Thomas sia stata inserita dall’edizione domenicale dello stesso tra i venti migliori giovani scrittori inglesi.
Dentro “PopCo” si trovano spesso molti eco della vita personale dell’autrice che durante l’adolescenza è stata particolarmente impegnata nei movimenti politici di matrice libertaria. Ora, tra un romanzo e l’altro (ne ha ben sette all’attivo), si occupa di recensioni letterarie ed insegnamento. In Italia è stato pubblicato un altro suo formidabile racconto “Che fine ha fatto Mr. Y”, sempre per la Newton Compton.
Autrice: Scarlett Thomas
Titolo: PopCo
Edizioni: Newton Compton
Pagine: 480
Prezzo: 12,90