Per quanto ci riguarda, affermare che le divise, in particolare quelle militari, suscitano un irresistibile fascino equivale a dire che ‘non ci sono più le mezze stagioni’. Siamo abituati a giudicare l’essere umano e non il suo modo di abbigliarsi. E’, altrettanto fuor di dubbio che, in questi ultimi mesi abbiamo assistito all’arrivo di molte pellicole che prendevano in esame il periodo nazista.
Ci riferiamo ad “Operazione Valchiria” di Bryan Singer con Tom Cruise; “The Reader – A voce alta” con Kate Winslet fino ad una variazione del tema con “L’Onda” di Dennis Gansel. Nel caso di questi tre film, il nostro argomento, ovvero l’uniforme, è tanto fondamentale quanto indispensabile, e non può, non essere preso in esame. Dichiarare che l’estetica nazista si rifaceva a canoni di eleganza, autorevolezza, e cura del dettaglio a livelli esasperati non significa aderire ad una ideologia ripugnante quale è stata quella del Terzo Reich, ma solo osservarne la forma. Bryan Singer, figlio unico adottato da una famiglia ebrea ci ha raccontato: “Ho sempre subito una strana fascinazione per quel periodo che deriva, in massima parte, dall’estetica di quegli anni. Da vero decadente quale sono, non potevo rimanere immune da un periodo nel quale l’estetica – ovvero il modo di presentarsi e non di atteggiarsi (questo differenzia i nazisti dagli artisti decadenti) – tendeva alla raffinatezza, all’eroismo, alla gloria, ad un ideale supremo di bellezza. Una bellezza isolata, preziosa, ambigua, perversa, lussuriosa. Detto questo, è da quando sono piccolo che gioco ad uccidere i nazisti con i miei amici in cortile, quindi non fraintendete il concetto”. Non deve sorprendere quindi, che Claus von Stauffenberg, fosse innegabilmente affascinante.
Nel notevole “L’Onda”, film tedesco che attraverso un esperimento fatto su liceali ci fa capire come una dittatura sia sempre dietro l’angolo, i ragazzi appena indossano la divisa si sentono parte del gruppo. Camicia bianca e pantaloni neri, questo basta per far credere loro di essere gli ‘eletti’, diversi dagli altri, chiaramente: i migliori. In “The Reader”, l’ex-capò Kate Winslet, indossa ogni giorno la divisa da controllore. Il lavoro che svolge sui tram. In questo caso, l’uniforme, le serve per annientarsi, per confondersi. Quel costume le dà un ruolo, un mestiere, accettato dalla società. Ma non le servirà per sfuggire alla giustizia.
Secondo una statistica di un sito Internet femminile sono i poliziotti i più affascinanti, simbolo intramontabile di sicurezza, seguiti dai carabinieri per eleganza ed eroismo e, al terzo posto, un classico: i piloti di aerei. I romanzi rosa abbondano di aviatori che spezzano il cuore alle fanciulle. Noi che indossavamo il grembiule a scuola più che altro per non sporcarci, e non per sentirci parte di un tutto, o annientare le differenze sociali, preferiamo ancora vestirci come ci pare. L’unica divisa che ci fa davvero innamorare è quella di Peter Sellers in “Il Dottor Stranamore” di Kubrick. Un personaggio talmente surreale che è capace di strozzarsi con le sue stesse mani calzando dei lussuosissimi guanti di pelle nera.
Per saperne di più:
Operazione Valchiria – Il nostro speciale
The Reader – Il trailer
L’onda – Il trailer
Bastardi senza gloria – Il trailer