Con una nomina a “città alpina del 2009” (www.cittaalpina.org) non c’è da stupirsi che Bolzano e i suoi dintorni abbiano qualcosa da insegnare in merito a vivibilità e sostenibilità ambientale. E che la natura e l’ecologia siano all’ordine del giorno da queste parti non è una novità.
Il ventaglio delle proposte che aleggiano intorno a una vacanza altoatesina parla il linguaggio delle tecnologie eco-sostenibili in via di sempre maggiore specializzazione. Del resto, sono gli stessi standard fissati per legge in Provincia di Bolzano, ad essere altissimi: basti pensare al fenomeno nazionale ed internazionale di “CasaClima” (www.agenziacasaclima.it). Così chi vuole passare anche le proprie vacanze secondo principi “eco” può ormai scegliere tra vari “filoni” e dare così una mano alla natura.
Può, ad esempio, scegliere di soggiornare in qualche hotel con centrale idro-elettrica propria, oppure riscaldato con biogas o, perché no, con teleriscaldamento proprio. Senza tralasciare, se si cerca l’autentico stile tirolese dell’ospitalità montana, i masi con impianti geotermici.
Passando agli indirizzi concreti, cominciamo con il segnalare l’hotel Lüsnerhof di Luson (www.naturhotel.it), immerso in una valle ancora incontaminata. I materiali utilizzati per la sua costruzione derivano tutti dall’ambiente circostante: dal legno di pino e di larice locale, alla pietra naturale, ai rivestimenti di legno e tanti punti d’acqua creati in modo naturale con l’acqua di sorgente dell’Alpe di Luson.
E ancora, la cantina dei vini in pietra gneis, l’ampia e luminosa hall in raffinato stile altoatesino, fino al cuore del nuovo Lüsnerhof, i Bagni di Luson. Si tratta di un’oasi di benessere dove concedere ampio spazio e tempo alla meditazione, affacciata sul “Giardino della vita” e sul percorso Kneipp, che si snoda in una cornice di romantica e selvaggia bellezza, unica nel suo genere in tutto l’arco alpino. Imperdibili i “bagni alpini”, specialità un po’ di tutti i wellness hotel altoatesini, una sorta di ricongiunzione ancestrale con la terra e tutti i suoi elementi più salutari.
Non c’è modo di sbagliare, invece, a Obereggen (www.obereggen.com) dove tutti gli alberghi e impianti di risalita sono collegati ad un unico impianto di teleriscaldamento a biomassa, che sostituisce il consumo di circa 500.000 litri di gasolio all’anno. Ancora più bella, dunque, questa località che fa parte delle “Perle Alpine” e del patrimonio culturale mondiale “Dolomiti” e che rende un così importante contributo all’ambiente. Il paesino che dà il nome al comprensorio Obereggen, é un formato da tanti alberghi su 1550 metri. Gode di una vista mozzafiato sulle Dolomiti, trovandosi proprio ai piedi del Latemar.
Hotel riscaldati con biogas (ricavato sia dal letame del bestiame come anche da rifiuti organici) sono il maso Lüch da Pcei (www.luchdapcei.it) e l’hotel Fanes a San Cassiano in Alta Badia. (www.hotelfanes.it), una delle località più glamour del turismo montano.
Infine, masi con impianto geotermico sono la “dependance” esclusiva del Romantikhotel Turm di Fié allo Sciliar, il maso Grottner, antico edificio contadino risalente al 1300, completamente ristrutturato e dotato di un impianto geotermico. (www.hotelturm.it). Design e tradizione offrono mirabilie in questo angolo di pace dove ogni esclusiva suite design riserva dettagli (uno su tutti, la tinozza circolare con fondo di foglie imprigionate nella resina) che non tradiscono mai la loro ispirazione primaria: l’ambiente.