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Nove fratelli, tutti gemelli?

Su Canale 5 è andata in onda la prima puntata della nona edizione del Grande Fratello, tra gridolini, presentazioni, emozioni e temi sociali, ricomincia il girone mediatico del re dei reality.

Alessia Marcuzzi
LaPresse

Nel Medioevo, tra le varie forme di tortura, molto frequente era la flagellazione. I metodi usati, terrificanti, erano di vario tipo e gli strumenti erano diabolici, inumani. Fra questi c’era il cosiddetto gatto a nove code, una sorta di frustino fatto di fibre di cuoio, nove appunto, alla cui sommità erano attaccati oggetti pesanti che laceravano la carne del torturato, spesso flagellato in pubblico.

Ora, con rispetto assoluto verso coloro che conobbero il gatto a nove code, e tutti d’accordo sul fatto che non deve mai più esistere nulla di simile, perché scomodare tanto orrore? Perché di mezzo ci sono il nove, la tortura e la spettacolarizzazione di casi umani.

Questa è la nona edizione del Grande Fratello. Nove. Tortura o no? Solita cosa? Beh, dipende dai punti di vista! C’è chi lo brama (sono impressionanti le cifre dei candidati che si sono presentati ai provini), chi lo segue appassionatamente in tv, sul web o su Mediaset Premium (dove lo si può seguire 24 ore al giorno su Excite1 e Excite2 da due prospettive differenti), c’è anche chi partecipa furiosamente al televoto e fonda fan club in onore del concorrente preferito.

Poi c’è chi sbuffa, lo odia, lo considera uno scempio del genere umano, chi se ne disinteressa e lo boicotta, chi sente su di sé la crociata/missione possibile di rieducare pecorelle smarrite nel deleterio mondo del reality. Infine, ci sono coloro che, nove è proprio troppo, si sentono torturati, appunto.

Fatto sta che ci risiamo, altri 100 giorni di reclusi nella Casa, aspettando il nono verdetto che deciderà chi si aggiudicherà i 300.000 euro in palio. L’anno scorso Mario Ferretti, muratore di Terni, ne vinse 500.000: quest’anno la crisi bussa anche alla porta rossa della Casa.

Ma chi sono i concorrenti dell’edizione 2009? All’inizio tanti, eterogenei, ma forse anche un po’ già visti. C’è il rom montenegrino, arrivato in Italia da bambino su un gommone, c’è la hostess Alitalia, la studentessa 6^ di seno, la viziata vezzosetta, il panettiere maniaco dell’ordine, il calciatore sosia di Tom Cruise, l’operatrice sociale del difficile quartiere zen di Palermo, l’ormeggiatore genovese, la bella maschiaccio, l’architetto estroso, c’è il surfista romano trapiantato alle Hawaii e miracolato, la farmacista napoletana in tacchi a spillo, il cieco dalla nascita, l’imprenditore playboy napoletano che vive ad Hollywood, la dark lady fuochista con boa (vero), il maggiordomo di casa Savoia e colei che, grazie ad un gemellaggio mediatico (e ad uno scherzetto) con la casa del Gran Hermano spagnolo, a suon di televoto è trapiantata e reclusa direttamente a Cinecittà.

E poi ci sono Alessia Marcuzzi, magra e brava in un microvestitino laminato che sembra fatto di domopack e carrè informale e il solito Alfonso Signorini, opinion leader e primadonna assoluta nello studio tutto luci e monitor del GF. Infine c’è la Casa, quest’anno costruita secondo i dettami della bioarchitettura, ecologica e autonoma dal punto di vista energetico con tanto di pannelli solari sul tetto. Tra le novità, una grande piscina interna dotata di zona idromassaggio, cascata, piccola spiaggia in sabbia e un solarium trasparente in cristallo dove i concorrenti potranno godersi il sole di Roma.

Quel che succederà lo si vedrà strada facendo, meglio senza pensare che sarà una tortura, in fin dei conti, in tempo di crisi e con ben otto edizioni alle spalle, non sarà la nona a sconvolgere. Meglio pensare che il gatto a nove code è quello pigro e accoccolato sul divano a farci compagnia i lunedì sera del GF. Tra 100 giorni sarà primavera: noi e il gatto ritorneremo alla realtà.