Parlare di Genova nel clou del grande freddo può far sorridere, ma proprio di questi tempi la capitale ligure ha molto da offrire e lo fa con la lingua dell’Arte così congeniale ad una Capitale della cultura. Proviamo a mettere insieme il pittore-scultore Lucio Fontana, il poeta-cantautore Fabrizio De Andrè, il misticismo sempre più attuale del Buddha, la eco-tecnologia di uno degli acquari più famosi d’Europa, l’architettura da Patrimonio Unesco dei “Rolli” del centro storico, l’ottimo rapporto qualità-prezzo dei ristoranti di cucina tipica, e scopriamo che ne esce fuori un sodalizio più che allettante a favore della bella città portuale.
Lucio Fontana, De Andrè e Buddha fanno parte dell’avvincente trittico artistico ospitato presso il Palazzo Ducale, residenza dei Dogi dal 1339 ed oggi location dei principali eventi culturali della città. E se le circa 200 opere dell’artista spaziale Fontana saranno visibili fino al 23 febbraio, al cittadino illustre De Andrè il Palazzo tiene aperte le sue porte fino a maggio 2009, per festeggiarlo a dovere il decennale della morte del cantante genovese. Perché, certo, in una ricorrenza così speciale non poteva bastare il “tempio” di De Andrè a Via del Campo dove si trova il negozio dei cimeli deandreiani più famoso di Genova, e non solo.
I fans del cantautore che chiamava Genova “mamma” troveranno pane per i loro denti in un percorso espositivo multimediale e interattivo che racconta la storia personale e artistica di Fabrizio De Andrè attraverso fotografie, lettere, diapositive, registrazioni e video-installazioni degne di un grande affabulatore al limite tra cronaca e divinazione quale fu il nostro.
A completare il trittico, ma solo fino al 18 gennaio, la mostra “Imago Buddha” a cura dell’Istituto di studi orientali Celso (www.celso.org), fornisce gratuitamente un bel viaggio attraverso le mille sfaccettature che l’immagine del Buddha ha assunto nell’arco dell’evoluzione storica del buddismo attraverso le forme della scultura, della pittura e dell’architettura buddiste dall’India alla Cina, dal Sud-Est asiatico al Giappone.
Da Piazza Matteotti, dove si trova il Palazzo Ducale, è possibile scegliere il proprio “vico” ispiratore per progredire un po’ nel labirintico intreccio dei vicoli genovesi che, a tratti, ricorda le medine delle città arabe. Consigliamo la Salita Pollaiuoli, ingresso privilegiato ad alcuni dei locali, ristoranti e trattorie più movimentate alla sera, come Le Corbusier Wine Bar di Via San Donato per un aperitivo con musica e abbondanti antipasti, e il ristorante Il Balcone (Salita Pollaiuoli 22 r, tel.010/255206) dove riscaldarsi con un ottimo minestrone alla genovese e vino rosso.
Procedendo da piazza San Donato in pochi minuti a piedi si arriva nella imperdibile (soprattutto la sera) piazza delle Erbe dove sedersi ai tavoli antichi del Caffè Letterario delle Erbe e sorseggiare infusi caldi o drink freddi circondati da libri e da mobili antichi (è come essere a casa, in qualche salotto un po’ retro), a prezzi davvero modici e per certi versi sorprendenti, vista la location. Girare intorno alla piazza può riservare piacevoli sorprese, come l’incontro con il poeta genovese Alessandro Prusso, ad esempio, che accoglie in forme assolutamente insolite e degne di un artista nel suo piccolo bazar dal nome inequivocabile “Babilonia” (Vico delle Erbe 8 rosso).
Da lì al porto antico ci sono passi a piedi che conviene fare, perché ogni vicolo di Genova ha qualcosa da offrire, salvo non attardarsi troppo a lungo nelle ore notturne poco raccomandabili in zona portuale. Il Bigo, l’Acquario, la Biosfera disegnano lo skyline inconfondibile di questo scorcio marino ligure da girare in lungo e in largo, senza tralasciare i negozietti di Sottoripa per un fritto al cartoccio da gustare passeggiando.
Link utili
Comune di Genova
www.turismo.comune.genova.it
Acquario
www.acquariodigenova.it
Palazzo Ducale
www.palazzoducale.genova.it