Chi asserisce che il fumetto sia una forma di letteratura minore è una rimanenza del passato. Se poi questo fumetto è stato scritto dal mago – nel senso più ampio del termine – Alan Moore, allora si tratta senza dubbio di un’opera di alta letteratura che niente ha da invidiare ai grandi classici.
Questo è solo uno dei motivi (anche se notevole) per leggere avidamente con qualsiasi mezzo necessario l’ultima opera magna del lodato Moore, “Lost Girls”. Illustrato dalla moglie Melinda Gebbie, talentuosa artista, il lavoro in tre volumi narra le vicende erotiche di tre famose eroine della letteratura fantastica: Alice, Dorothy del Mago di Oz e Wendy di Peter Pan.
Le tre si incontrano da adulte in un hotel sulle montagne austriache nel 1913. Dal loro incontro nascerà una relazione a tre che sarà il pretesto per raccontare il loro universo sessuale, dalle prime esperienze sino ai loro incontri amorosi. Oltre le tematiche fortemente scabrose (sicuramente per la nostra società, così influenzata dalla cultura cattolica), l’opera è un soave affresco che, nel puro stile mooriano, unisce differenti forme di narrazione e differenti stili grafici. Così ad ogni personaggio è collegato uno stile: una predominanza di ovali a ricordare lo specchio per Alice; oscuri e ombrosi rettangoli per Wendy a richiamare le architetture vittoriane; mentre per Dorothy ampi pannelli a ispirati dalle sconfinate pianure del Kansas.
Ogni capitolo è poi impreziosito da un pastiche di gioielli che riproducono gli stili di differenti autori e artisti dell’epoca come: Guillaume Apollinaire, Alfons Mucha, Oscar Wilde e Egon Schiele. Il tutto ovviamente in una chiave erotica ricca di poesia e delicatezza. Neil Gaiman, altro mostro sacro del fumetto, ha detto di quest’opera: “Lost Girls è un’opera notevole, buona come qualsiasi cosa Moore abbia fatto nella sua carriera”.
Sempre declinata al femminile invece un’altra opera illustrata vincitrice dell’Eisner Award 2008, “Laika” di Nick Abadzis. In questo lavoro il fumettista inglese affronta gli ultimi tre anni della vita della cagnetta Laika (dal russo “colei che abbaia”, primo essere vivente nello spazio), fino al suo lancio in orbita a bordo dello Sputnik 2. L’accento è posto sulla relazione che si instaura fra la cagnetta e la sua addestratrice Melena Alexandrovna Dubrovsky. Fondendo insieme storia e finzione, Abadzis crea un racconto toccante che affronta il tema della fedeltà. della crudeltà della scienza, dell’animalismo e delle relazioni affettive.
Illuminante la frase conclusiva del libro, pronunciata nel 1998 da uno degli scienziati del progetto: “Più passa il tempo, più mi rincresce per quello che è successo. Da quella missione non abbiamo imparato quanto bastava a giustificare la morte del cane”. Non sono infatti secondarie le riflessioni sulla guerra fredda contenute nell’opera, soprattutto di questi tempi in cui si parla di un ritorno della stessa.
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Lost Girls Vol. 1-3, costo 15,00 € l’uno.
Laika, 208 pagine a colori, costo 15,50 €.