In “Nessuna Verità” Leonardo DiCaprio interpreta l’agente operativo della CIA Roger Ferris. Un uomo che ha sacrificato tutta la vita per proteggere il suo Paese. Guidato al telefono dal suo capo Ed Hoffman (Russell Crowe), metterà in atto una missione per stanare uno dei più pericolosi terroristi di Al Qaeda. L’unica regola che dovrà seguire per non lasciarci la pelle è semplice: non fidarti di nessuno… nemmeno dei tuoi capi! Abbiamo incontrato l’attore per parlare del film:
Lo slogan sul poster del film dice: ‘Non ti fidare di nessuno. Inganna tutti’. E lei DiCaprio, di chi si fida nella sua vita?
Mi fido delle persone. Come essere umano per funzionare devo potermi fidare di qualcuno, anche se io ho una mia buona dose di scetticismo. Quello che mi piace di questo personaggio e che lui ama il suo Paese e ci crede profondamente. Però, ci tiene moltissimo anche ad offrire una maggiore libertà al Medioriente, perché questa è la sua sfida morale. Il problema è che, nel cercare di dare una dignità e ‘risolvere’ i problemi del Medioriente, viene ostacolato proprio dagli Stati Uniti D’America.
Ancora una volta lei interpreta un personaggio molto complesso: un duro che in realtà ha un cuore. Quali sono state le sfide del ruolo?
La cosa più difficile è stata quella di tenere alta la tensione in un personaggio come il mio. È sempre teso e dà sempre il massimo, non può fermarsi un attimo. E per me questo è stato possibile da raggiungere perché ho letto il libro di David Ignatius da cui è tratto il film. David spiega in maniera realistica che cosa fa una spia. Ti fa capire cosa devi dire e come devi muoverti. Come si muove la CIA e come si muovono le organizzazioni che invece lavorano nel Medioriente.
Ci parli del suo rapporto sul set con Russell Crowe. Non è la prima volta che recitate insieme…
Proprio così, ho conosciuto Russell quando avevo 18 anni. Eravamo sul set di “Pronti a morire” e io avevo appena finito di girare “Buon Compleanno Mr.Grape“. Ero un ragazzino insicuro su tutti i fronti, sia privati che lavorativi. E lui mi ha molto consolato e dato consigli. Posso dire che siamo diventati abbastanza amici. Ci siamo ritrovati su questo set 15 anni dopo. Lui è sempre lo stesso: un professionista eccezionale e di straordinario talento.
Fuori dal set come vive questa sua dimensione di grande star?
Non so cosa significa per voi essere una star, ma vi dico quello che significa per me. Credo che l’unico valore è che posso interpretare i film che voglio. In particolare, grazie a quel film di successo che ho girato con James Cameron, ho potuto scegliere i copioni che mi piacevano. E sono diventato l’attore che volevo diventare. Quello che sognavo di diventare da bambino. Su come mi vedono gli altri non saprei cosa dire, è un’interpretazione che non so dare.
Ritornando a “Nessuna Verità”, ci parli un po’ dell’aspetto politico del film…
Penso che sia una pellicola abbastanza difficile per gli americani. Come lo sono stati i film sul Vietnam. Ovvero, ci vorrà del tempo prima che venga digerito e capito. Perché quando racconti una storia che è una ferita aperta, una guerra in corso, occorre coscienza civile e concentrazione, per poter accettare quello che ti viene raccontato. Sono realtà scomode soprattutto nel tuo Paese. “Nessuna verità” è un film molto politico, volutamente politico, ma quello che ci interessava maggiormente era di raccontare in maniera realistica, quello che sta succedendo. Se ci siamo riusciti, e spero di si, questo è il valore aggiunto del film.
Vi ricordiamo che l’appuntamento nelle sale con “Nessuna verità” è fissato per domani, 21 novembre. La pellicola è distribuita dalla Warner Bros. Per saperne di più su Leonardo DiCaprio e sui suoi prossimi film, cliccate qui