“Il mio personaggio è alla pari con quello di James, è il suo riflesso. È come se fosse lui nel corpo di una donna!”. Così la 28enne Olga Kurylenko, splendida attrice nativa dell’Ucraina, commenta il personaggio di Camille in “Quantum of Solace”.
Olga, si dice che il regista Marc Forster l’abbia ingaggiata perché lei era la meno nervosa delle 400 candidate al ruolo…
In realtà ero nervosissima… ma sono stata brava a nasconderlo. In pratica, durante il provino, dovevo recitare un doppio ruolo: quello di Camille e quello di un’attrice per niente nervosa.
Cosa ne pensa del fatto che Camille sia una delle poche che non viene sedotta da 007?
Che probabilmente questa donna a Bond non piaceva!! Nooo, in realtà se avessero dormito insieme, la storia si sarebbe indebolita. Questa Bond-Girl ha un obiettivo ed è molto risoluta. Non avrebbe senso lasciar cadere questo obiettivo per andare a letto con Bond. E nemmeno 007 è disponibile: Ha il cuore spezzato ed è triste. Sicuramente si piacciono molto, ma la verità è che non hanno tempo per andare in camera da letto!
Nel film la vediamo spesso al fianco del cattivo, Mathieu Amalric. Cosa ci può dire di lui?
Mathieu è uno dei migliori attori in Francia. Una persona eccellente e sorprendente. Un vero genio. Trovo sia straordinario e intelligente. Il suo approccio alla recitazione è unico: lui non ha avuto una formazione classica da attore e ha il suo modo personale di recitare. Quando è sul set ti sorprende sempre, quasi fosse una forma di improvvisazione costante. Reciterei sempre con lui.
Lei viene dal mondo della moda: ha notato delle similarità tra i due mondi?
Assolutamente no. Sul set interpretiamo dei personaggi reali o che si ispirano alla vita vera; sulla passerella, le modelle sono donne molto belle… interpretano piuttosto un ruolo da sogno: qualcuno che non incontri mai per strada.
Ci parli del suo film di 007 preferito…
La risposta è “Casino Royale”! Trovo che Eva Green sia stata incredibile. Lei non era l’ombra di Bond, ma una donna intelligente e brillante. Quello per me era un film fantastico.
Recentemente l’abbiamo vista in “Hitman”. Presto la ritroveremo in “Max Payne”. Come mai questa attrazione verso i film tratti dai videogiochi?
Non c’è alcuna attrazione, solo pura coincidenza. “Hitman” è stato il mio primo film in lingua inglese. Dal momento che non vivo ad Hollywood, e che ho sempre recitato in Francia, ho pensato che per la mia carriera sarebbe stato meglio fare film in inglese. Ho colto al volo l’opportunità di “Hitman”. Nella vita, invece, non gioco mai con i videogame. Non ho tempo e non mi interessano.
Vive a Parigi dunque? Da quanto tempo?
Da 12 anni e dopo tutto questo tempo, trovo che il fascino di Parigi sia sempre unico. Adoro i francesi, forse perché sono europea. Ho anche ottimi amici in America, ma il loro modo di approcciarsi alla vita è diverso. A Parigi, invece ho degli amici che considero fratelli… e poi posso ancora andare a godermi un caffè in una brasserie… a NY hanno solo Starbucks ormai!
Per saperne di più su “Quantum of Solace”, leggete il nostro speciale