Saranno più coperte le donne dell’estate 2009. La tendenza vira verso una femminilità leggera, non castigata certo, ma che sicuramente farà a meno di spacchi e scolli vertiginosi e pantaloni calati in vita. Ovviamente c’è chi punta comunque alle gambe scoperte con mini abiti e short inguinali, ma non è il caso della collezione di Gianfranco Ferré disegnata da Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi. Loro hanno pensato ad un guardaroba quasi architettonico, fatto di forme geometriche nette: quadri, cerchi, rettangoli che prendono forma su giacche, pantaloni, camicie. Cristalli e origami di plastica decorano spolverini da gran sera, le scarpe sono vere sculture.
Si fermano sopra il ginocchio le gonne realizzate da Giorgio Armani (foto) leggere e dagli orli gonfi sono il punto forte della collezione. I pantaloni sottili cadono dritti, perfetti con le giacche dalla doppia struttura foderate di organza o chiffon, spesso chiuse con un solo bottone, arrivano a coprire i fianchi. L’abito prende quasi le sembianze di un pareo: pezzo unico, leggero e pratico, si muove morbido con il movimento delle gambe. Luminosi e drappeggiati, gli abiti da cocktail, sapientemente lavorati e tagliati a foglie di organza, scendono giù fino a coprire la caviglia. Quelli da sera acquistano un movimento ondulatorio grazie alla sottogonna in organza.
Just Cavalli va alla ricerca di una nuova leggerezza, senza ovviamente rinunciare al suo stile fatto di stampe animalieur, fantasie e forme eccentriche, pizzi, jeans colorati, patchwork e t-shirt dove è ben visibile il volto dello stilista, Roberto Cavalli, in versione anni Ottanta: capelli lunghi e aria da ‘maledetto’. Ma la novità nella collezione sta negli impalpabili abiti formati da reti di chiffon abbinati a cardigan e giacche dello stesso tessuto. Chiudono la sfilata mini abiti total black.
Si battono per la salvezza del pianeta le ragazze di Moschino Cheap&Chic e si fasciano in romantici abiti con stampe che riportano conigli, grandi farfalle e fiori macchiati. Patchwork e abiti di ispirazione anni Settanta ricchi anche di ruche. Ritorna il lungo anche per la Maison.
Più aggressive le donne di C’N’C’ Costume National, per loro il guardaroba è techno-rock fatto di tessuti ipertecnologici. Si vestono di nero e grigio anche sotto il caldo sole di agosto. I capi sono minimali e spesso sotto portano una tutina aderente in rete nera che si ferma sotto le ginocchia. Giacchine e camicie sono in chiffon tecnico e iper trasparente, reggiseno, gonne e abiti sono aderenti al corpo come fosse lingerie. Le trasparenze e le sovrapposizioni in bianco, nero e grigio svelano la struttura, la costruzione di ogni capo – ma non il corpo nudo. Sandali e fasce plateau con tacchi “goccia” torniti a mano o in plexiglas. Nere, grigie e bianche – dall’ottico all’off. Anche bicolore, di vernice e di pelle specchio iridescente.
Una farfalla, delicata e fragile, la donna Byblos che sceglie per il suo nuovo guardaroba sete leggere e volumi vaporosi. Lampone, menta, albicocca sono le nuance che preferisce sui nuovi plissè stampati con cresta. Le giacche hanno spalline butterfly e sottolineano la vita a volte con il bustino a volte con il gilet. La maglieria ha tagli netti e precisi, le maniche sono fluenti e i colori cambiano come fosse un arcobaleno.
Delicata anche la donna di Ermanno Scervino che indossa mini abiti, camicie e giacchine con soffici giochi di origami, fiori e balze. Le frange spuntano su pantaloni slim a pinocchietto e sulle micro giacche dal collo ampio, molto nero e bianco, ma anche oro per accessori, polsini e il collo del completo verde profondo, e blu intenso. Non manca la fantasia floreale per i mini abiti, trasparenze e short.