La Sicilia nord-orientale (che comprende le province di Messina e Catania) è ancora poco conosciuta rispetto ad altre zone dell‘isola, ed è invece ricca di siti naturalistici e artistici estremamente interessanti. Partiamo dai Monti Nebrodi, una dorsale che copre circa 70 km e che offre scenari naturali assolutamente incontaminati. Quello proposto dall’ente Parco è un lungo itinerario in tre tappe di circa 6 ore ciascuna, che attraversa l’intera dorsale, partendo da Mistretta (lato ovest) per arrivare a Floresta (lato est).
Tra laghi, torrenti, ampie vallate e una fittissima vegetazione (faggi, tassi, agrifoglio, rosa canina sono solo alcuni degli esemplari faunistici della zona), si sale fino al Monte Soro, la vetta più alta della catena a 1847 metri. I rilievi sono dolci, le cime hanno fianchi arrotondati, soltanto dove predominano gli affioramenti calcarei il paesaggio diventa più aspro, come nelle Rocche del Crasto (1315 m). Chi preferisce intraprendere percorsi più brevi può trovare delle valide alternative sul sito http://www.parcodeinebrodi.it/.
Chi invece voglia unire al piacere della natura anche quello dell’arte, apprezzerà un itinerario, (realizzabile in mezza giornata), che partendo dal mare si spinge nell’entroterra al confine tra Nebrodi e Madonie. Si tratta della Fiumara d’Arte (http://www.ateliersulmare.it/), un Museo all’aria aperta sviluppatosi, tra polemiche e difficoltà anche giudiziarie, a partire dal 1986 e tuttora in divenire. Ideato e promosso dal “devoto alla bellezza“, come lui stesso si definisce, il siciliano Antonio Presti, questo progetto ha saputo conquistare un grande consenso nel mondo dell’arte a livello internazionale.
Si parte da Santo Stefano di Camastra sul cui litorale spicca una gigantesca finestra sul mare, il Monumento per un poeta morto, (1989) di Tano Festa. Poi, addentrandosi verso i Monti Nebrodi, ci si imbatte nell’opera (“La materia poteva non esserci”) di un altro grande artista contemporaneo, Pietro Consagra. Sul letto del fiume Romei, invece, l’opera del giapponese Hidetoshi Nagasawa “Stanza di barca d’oro” (1989). Poi ancora tra olivi e ginestre, si arriva, ad “Una curva gettata alle spalle del tempo” (Paolo Schiavocampo) e al “Labirinto” di Arianna, (1990) di Italo Lanfredini. Mentre sulla via del ritorno, verso Mistretta, ci si imbatte in una delle ultime creazioni, il “Muro della vita” (1990) un muro di ceramica opera di quaranta artisti nazionali internazionali, nell’onda blu di “Energia mediterranea” (1990) di Antonio Di Palma e in “Arethusa”, opera che decora la caserma dei carabinieri di Castel Lucio realizzata da Piero Dorazio e Graziano Marini (1990).
Altro interessante percorso naturalistico è quello lungo il fiume Alcantara (http://www.parcoalcantara.it/) uno dei più importanti della Sicilia, che scorre per circa 50 km dai Monti Nebrodi fino a Capo Schisò, sulla costa orientale. Dei molti nomi che gli sono stati attribuiti ha conservato l’arabo Al Quantarah o Cantara che vuol dire ponte. Da non perdere le famose “Gole dell’Alcantara”, sito di grande interesse turistico e scientifico. Le pareti rocciose tra le quali scorre il fiume arrivano fino a 50 mt. di altezza creando uno scenario spettacolare.
Non distante, il bosco di Malabotta che merita una passeggiata. Si trova nella zona di confine tra monti Nebrodi e Peloritani ad un altitudine che va dai 650 ai 1300 metri circa e che ne fa un luogo assolutamente particolare, definito un ‘monumento della natura’. In una estensione di soli 35 km, infatti, il bosco ospita diversi microclimi. Bellissimi i panorami e gli scenari. Tra i più interessanti le Rocche di Argimusco, un altipiano a circa 1000 metri, su cui si innalzano enormi macigni di calcare (megaliti), un luogo magico e misterioso ancora oggi.
Continua … Hai mai dormito in un’opera d’arte?