Donne in carriera sulla trentina, amiche per la pelle, belle, smaliziate, con abiti firmati da capogiro e una vita di amori e avventure sentimentali a New York… cosa vi ricorda? Quando quattro anni fa la fortunatissima serie tv “Sex and the City” ha chiuso i battenti con la fine della sua sesta stagione, il piccolo schermo ha sofferto una grave mancanza. Il trend lanciato da questo telefilm originale e anticonformista ha innescato un bisogno, soprattutto nel pubblico femminile, di immedesimarsi in storie rosa piccanti e trasgressive condite di cinismo e romanticismo con un’attenzione particolare/maniacale per la moda. All’incombente bisogno della propria dose tv di emancipazione femminile hanno risposto due prodotti televisivi costruiti ad hoc: “Lipstick Jungle” e “Cashmere Mafia”. Le due nuove serie tv, trasmesse rispettivamente su NBC e ABC, raccontano entrambe le vicende di un gruppo di amiche nella Grande Mela, ritratti di donne grintose e senza scrupoli che si barcamenano tra le situazioni amorose più disparate e le mille difficoltà del farsi spazio nel lavoro in gonna e tacchi a spillo.
La storia di “Lipstick Jungle” è tratta da un romanzo di Candance Bushnell – la stessa autrice del libro di “Sex and the City” – e racconta di tre newyorkesi quarantenni, affascinanti e di successo: Nico (Kim Raver), direttrice di una rivista di moda sposata con figli, Wendy (Brooke Shield), presidente di uno studio cinematografico con famiglia e marito “casalingo”, e Victory (Lindsay Price), fashion designer a caccia dell’amore. Benché i produttori siano professionisti di spicco come Oliver Goldstick (“Ugly Betty”), Timothy Busfield (“The West Wing”) e la stessa Bushnell, il telefilm sembra aver deluso le aspettative del pubblico americano che, dopo essere stato preparato con una campagna pubblicitaria agguerrita, ha risposto gridando al flop.
“Cashmere Mafia” ha di base le stesse premesse, donne con potere e bellezza a cui sembra non mancare niente, ma cambiano le situazioni e i personaggi nonché il team creativo. Il nome che spicca su tutti è quello del produttore Darren Star, colui che ha fatto muovere i primi passi al famigerato “Sex and the City” e, accanto a lui, uno sceneggiatore come Kevin Wade, autore di script come “Ti presento Joe Black”. Il cast è altrettanto stellare: Lucy Liu è Mia, sfacciata manager nel campo dell’editoria in competizione col fidanzato (Tom Everett Scott); Miranda Otto (“Il signore degli anelli”) è Juliet, amministratrice di una catena alberghiera tradita dal marito e in cerca di vendetta; Bonnie Sommerville è Caitlin, tenace e sfrontata vicepresidente di una ditta di cosmetici con identità sessuale in crisi; Frances O’Connor (“A.I. Intelligenza artificiale”) è infine Zoe, dirigente di banca ma anche mamma e moglie.
Purtroppo anche per questo serial l’esito non è stato molto diverso dal similare telefilm già descritto: le coincidenze con il loro padrino SATC sono in generale sembrate un tentativo di imitazione, e quindi sostituzione, più che semplici tratti d’ispirazione o continuazione dello spirito dell’amata serie diventata ormai anche un film.
Per un giudizio più ponderato occorrerà attendere l’imminente arrivo di “Lipstick Jungle” e “Cashmere Mafia” in Italia e nel frattempo riguardarsi le repliche delle avventure di Carrie & Co. sul canale Comedy Central di Sky o in dvd, affilando le unghie per prepararsi allo spietato confronto.