“L’archivio segreto” è il titolo del secondo romanzo di Annarosa Mattei, autrice di saggi sulla poesia del Novecento e di teoria e didattica della letteratura. Racconta di una passeggiata tra le vie e le piazze degli antichi rioni di Roma che si trasformano, “sotto gli occhi di una donna disorientata”, “in un misterioso palinsesto”: i personaggi e i racconti si intrecciano secondo inediti percorsi.
Dice l’autrice di sé e del suo libro: “Ho dedicato questo romanzo alla più affascinante delle donne, che ha salvato la sua vita e quella di tante altre sue sorelle raccontando una storia ogni notte: Shaharazàd, bella, sapiente, generosa. Ho immaginato per un momento di poter condividere anche io il suo sogno e di combattere, narrando, la paura della notte infinita che incombe sul nostro mondo incauto e spensierato. In attesa che il mattino rinasca con la speranza di un nuovo giorno”.
E’ nota la storia di immutato fascino: nelle “Mille e una notte” un re si vendica del tradimento della moglie facendo uccidere prima dell’alba tutte le donne con cui ogni sera si intrattiene. Trascorsi tre anni, il popolo fugge portando via le sue figlie, finché non resta più una sola ragazza. Il visir, quando il re gli chiede una nuova fanciulla, se ne torna a casa angustiato. Ed è a questo punto che entra in scena Shaharazàd, che aveva letto i libri, le storie, le gesta dei re antichi e le notizie dei popoli passati, tanto che si dice avesse raccolto mille libri di storie.
E se Pasquale Chessa (Panorama luglio 2008) dice di questo libro che sia una “ricerca di quel passaggio che apre alla verità autentica dell’esistere; un romanzo che ininterrottamente si racconta daccapo”, e in cui “Roma appare come un organismo unitario che nasconde in sé tutta la sua storia”, Annabella d’Avino (Il Messaggero giugno 2008) inizia un suo commento citando direttamente l’autrice: “Io scrivo per districare la matassa dei fili che si dipartono dalla mia esistenza e aprire un varco nel labirinto del mondo” – con una frase che per lei racchiude il senso della sua narrativa. Il romanzo – prosegue Chessa – “Si apre con un pranzo fra quattro amiche in cui si discute di arte e cultura varia con un’ironica leggerezza offuscata da sofferenze personali. Poi un notturno popolato da sogni in cui esplorare le cose che accadono «senza logica e ragione»; ancora lo spazio e il tempo di un lungo giorno che si snoda in una passeggiata senza meta nelle strade di Roma fra Campo Marzio, il Ghetto, il Teatro Marcello, il Campidoglio”.
Buona lettura.
L’Archivio segreto
Annarosa Mattei
Mondadori, 250 pagine, 13,00 euro