Il MADRE di Napoli ospita fino al 15 settembre due installazioni site specific realizzate dal videoartista e compositore Brian Eno: “Constellations: 77 milion paintings” e “Lydian Bells”.
I due progetti sono stati realizzati in collaborazione con Opal Ltd London, il design e la produzione sono a cura di Wom Record, All Saints Records e Lumen London Limited.
Con la videoistallazione Constellations: 77 milion paintings Brian Eno connette all’infinito sequenze di suoni ed immagini, attraverso tutte le possibili combinazioni gestite da un software. Il processo di costruzione dei flussi di immagini trae origine dalla digitalizzazione di circa 300 dei suoi dipinti astratti, in seguito suddivisi in algoritmi e poi tradotti in infinite sequenze visive collegate ai suoni.
Il suono accompagna la forma dell’immagine e viceversa, in un processo senza soluzione di continuità che dà vita a creazioni suono-immagine che si rinnovano continuamente, assicurando in ogni momento l’unicità dell’uno rispetto all’altra. 77 milioni è il numero di tutte le possibili combinazioni tra le immagini e i suoni.
Con il progetto “Constellations: 77 milion paintings” Brian Eno trasforma la sala polivalente del Madre in una vera e propria foresta artificiale: 5 grosse betulle in pvc sospese al soffitto si alternano nella sala a grandi coni in vermiculite; sul fondo una quinta autoportante in legno ospita 12 monitor intenti a produrre i 77 milioni di immagini. I suoni vengono diffusi da 6 ghettoblaster, grandi radio portatili posizionati sulle pareti laterali della sala.
Il cortile interno del Museo ospita “Lydian Bells” una installazione sonora basata sul suono prodotto da 8 campane non sincronizzate. I rintocchi, diffusi attraverso 8 ghettobluster, si sovrappongono ad intervalli regolari (da 20 a 30 secondi), creando un armonico/stonato intreccio di diversi suoni che si liberano nello spazio aperto del cortile.
Musicista, compositore, e produttore discografico, Brian Eno nasce nel 1948 nella contea inglese del Suffolk, vicino a una base militare americana, dove cresce ascoltando le trasmissioni radiofoniche delle emittenti militari NATO all’epoca del più puro Rock & Roll. Trasferitosi a Londra nel 1969, comincia la carriera musicale con i Roxy Music (1972), per poi collaborare con David Bowie (1977) e i Talking Heads (1981), fino a creare la Musica Ambientale dando luogo a un vero e proprio fenomeno musicale. A ciò si aggiunge la produzione con gli U2 (1984), l’elaborazione del suono di avvio di Windows 95 e la composizione di colonne sonore per il Cinema: attività diversificate che lo consacrano un indiscusso Guru della musica contemporanea. Poli-strumentista, scultore e pittore nonché video-artista, Eno seguita negli anni 80 e 90 la produzione di opere di ogni tipo, senza lasciare che una forma espressiva precluda l’altra, porgendo sempre un occhio attento alla sperimentazione.
Brian Eno
fino al 15 settembre
Napoli, Museo Madre – Via Settembrini, 79 Napoli
Informazioni e prenotazioni
081 19313016
(lunedì – domenica: ore 10.00 – 20.00)
www.museomadre.it