La Tunisia si sta proponendo da tempo e con sempre più forza come meta di viaggi e vacanze, soprattutto estive, prevalentemente marine. Ma la Tunisia è anche altro, e parte delle sue bellezze e dei suoi tesori sono lontani dal mare. Quello che vi proponiamo è un viaggio alla scoperta del deserto tunisino, l’Erg orientale, un itinerario adatto sia agli amanti del deserto e delle sue atmosfere, sia ai neofiti. Consigliato in autunno e in primavera (d’estate le temperature possono superare i 40 gradi), il viaggio richiede un minimo di 6 giorni .
Si parte da Sidi Bou Said, piccolo villaggio sul mare a 15 minuti da Tunisi, troppo bello per non essere visitato. Noleggiata un’auto 4x 4 (è consigliabile farlo dall’Italia) si percorre verso sud l’unica autostrada del paese che arriva fino a Sousse. Da lì in poi il viaggio continua su strade provinciali, tutte piuttosto buone, anche se è consigliabile non viaggiare di notte perché le strade non sono illuminate.
La prima tappa è a Mahdia piccolo villaggio, 200 km a sud di Tunisi, dove vale la pena spendere un po’ di tempo per visitare la medina. Dopo una piccola deviazione fino ad El Jem, per non perdersi la vista del ‘Colosseo’ tunisino, si riparte verso sud. Seconda tappa Gabès (200 km a sud di Mahdia), grande città industriale, che merita una visita solo se avete più di 6 giorni a disposizione.
Da Gabès in poi lasciata la costa ci si addentra nel deserto e il paesaggio si fa, via via, più arido. Tappa obbligata lungo il percorso è il villaggio ‘troglodita’ di Matamata, case scavate nella roccia e nome noto ai cinefili, perché in questo antichissimo villaggio berbero George Lucas girò nel 1977 la prima saga di Guerre Stellari.
Dopo Matamata, che è uno degli ultimi centri abitati, sarà più facile incontrare dromedari che esseri umani lungo i 250 km di paesaggio assolutamente desertico che ci separano dall’oasi di Ksar Ghilane, la porta principale sull’Erg Orientale, punto di partenza e di arrivo dei rally nel deserto. Vi consigliamo di soggiornare a Ksar Ghilane non meno di due notti per poter assaporare il silenzio, i colori e i sapori del deserto. Qui troverete soltanto accampamenti di tende, il più confortevole e di ‘lusso’ è sicuramente il Pansea che è bene prenotare con largo anticipo.
Dopo questo ‘bagno’ di deserto è ora di rientrare, ma il viaggio non è ancora concluso. Si risale verso Nord, direzione Kebili, il villaggio che si affaccia sul Chott El Jerid, il grande lago salato che ci separa da Tozeur, nostra ultima tappa, cantata anche da Franco Battiato. Attraversare i circa 200 km del Chott el Jerid è come attraversare un paesaggio lunare, un orizzonte infinito e cangiante, da cui Tozeur e la sua oasi di palme da dattero appaiono proprio come un miraggio.