Tutto ebbe inizio il 10 agosto del 1976 nell’Irlanda del nord martoriata dal conflitto tra cristiani protestanti e cattolici. Un latitante dell’IRA (Ireland Republican Army) in fuga dalla polizia investì con la sua auto tre bambini davanti agli occhi esterrefatti di Betty Williams, allora 33enne. Il sentimento d’impotenza provato di fronte alle piccole vite spezzate, la spinse ad intraprendere una battaglia che, dalla guerra di religione irlandese, la portò a rispondere alle grida d’aiuto degli innocenti di tutto il mondo.
Il primo riscatto si presentò dopo 2 giorni, sotto forma di 6.000 firme, ottenute da Betty per una petizione per la pace nell’EIRE. Subito dopo, la marcia organizzata con Mairead Corrigan (la zia dei piccoli morti) che raccolse 10.000 anime, tra protestanti e cattolici, confermando la richiesta a deporre le armi. Il sodalizio tra le due eroine continuò con la fondazione della “Women for Peace”, poi “Community for Peace People” che, lo stesso anno, ottenne il Nobel per la pace.
Fin qui, l’inizio incoraggiante di un impegno che, con “dedizione, coraggio e molto lavoro” (come cita la dichiarazione di pace della sua prima creatura, la Peace People), arriva fino a noi, all’Italia dove tutto sembra irrealizzabile, per mancanza di soldi, pastoie burocratiche ed interessi dei più forti. E proprio in una delle sacche più povere del bel paese, nella piccola regione Basilicata, ha inizio 4 anni fa ciò che ai più sembrava un’utopia. Mentre la popolazione locale insorgeva contro la futura trasformazione del territorio di Scanzano Jonico nella più grossa discarica nucleare dello stivale, Betty proponeva un’idilliaca alternativa. Un centro d’accoglienza per minori in fuga dai conflitti nel mondo, che comprendesse anche aree di ricerca nel campo dell’energia rinnovabile e della medicina.
La Williams, diventata negli anni capo della “Global Children’s Foundation” e presidente del “World Centers of Compassion for Children”, ottiene oggi dal presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, lo stanziamento di 4 milioni e mezzo di € per il progetto. “La città della Pace” prenderà vita grazie alla ristrutturazione d’edifici storici, come il palazzo baronale ed il monastero di S. Maria d’Orsoleo dove saranno ospitati i poli di ricerca. Per l’accoglienza dei bambini (e delle loro famiglie) verranno invece coinvolti i comuni della zona dove i piccoli saranno educati secondo un approccio che favorisca l’integrazione nel territorio.
Sembra un sogno diventato realtà come quello che, grazie a Betty, ha visto cessare le lotte in Irlanda del nord e sedere fianco a fianco sul “trono” della Repubblica il premier protestante Ian Paisley ed il suo vice cattolico Martin Mc-Guinness (entrambi ex-estremisti ed acerrimi nemici). La signora dei miracoli è stata premiata dall’Università di Potenza con una laurea Honoris Causa in Scienze della Formazione Primaria. Non solo per il progetto sul territorio regionale (che sarà inaugurato nel 2009) ma per l’intera attività svolta al servizio dell’infanzia straziata e per l’impegno a costruire una società giusta e pacifica.