I prodotti di partenza possono andare da vecchi pezzi di computer a bottiglie di vetro, scarti di fabbrica e materiali non riciclabili, come la plastica, fino allo smontaggio di vecchi oggetti di uso quotidiano.
Inoltre, il riciclaggio è uno stimolo ed un’opportunità creativa per gli artisti alle prime armi, con pochi soldi in tasca e tanta voglia di esprimersi: una sfida tra materiali non convenzionali ed estro creativo, che porta spesso a dei risultati artistici sorprendenti ed eco-sostenibili.
Oggetti presi dalla spazzatura, che hanno completato il proprio ciclo di vita e quindi apparentemente inutili o inquinanti, possono trasformarsi in idee di design utili ed originali, come la borsa Socorro, firmata da Studio Escama e realizzata con i tappi a linguetta delle comuni lattine per bevande.
Il risultato estetico e la funzionalità di questi prodotti sono eccezionali e in 4 anni lo studio, che ha sede a San Francisco ma che lavora in collaborazione con due comunità artigiane brasiliane (a cui va buona parte del ricavato dalla vendita), ha realizzato circa 25.000 borse, acquistabili on line, e una serie di bracciali(http://www.escamastudio.com).
Un altro studio di ‘design sostenibile’ molto interessante è quello olandese Baas & den Herder (http://www.maartenbaas.com), che ha disegnato una serie di mobili, in edizione limitata, creati assemblando gli scarti delle industrie d’arredamento.
Il Flatpack è un tavolo realizzato utilizzando alcune parti di arredi prodotti da IKEA, mentre la serie ‘Mobili del tesoro’, come la Black Dining Chair, è stata interamente costruita con gli scarti dell’industria di arredamento MDF.
Tra i prodotti realizzati con i materiali da riciclo più comuni (legno, alluminio, vetro, carta) o smontando oggetti che arrivano facilmente dalla vostra casa al bidone della spazzatura, vi segnaliamo l’eco-armadio patchwork Scrapwood del designer scandinavo Piet Hein Eek (http://www.pietheineek.nl), realizzato con legni di recupero, trattati con cura e riadattati per un nuovo utilizzo o la lampada Silvana di Reestore, nient’altro che una banale cestello per lavatrice, che filtra delicatamente la luce attraverso i fori che attraversano la sua superficie (http://www.reestore.com).